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    Il turismo del golf crescerà dopo la pandemia

    Il golf è e continuerà ad essere la principale “ancora” dei resort di lusso che favorirà la ripresa del settore turistico a partire dalla seconda metà dell’anno.

    E il fatto è che il golf sta tornando di moda.

    Si può giocare individualmente o in piccoli gruppi, all’aperto, godendo di paesaggi spettacolari.

    È uno sport considerato “sicuro” anche dagli esperti di salute, cosa che ha contribuito a far sì che la sua crescita non abbia subito un rallentamento anche in un anno che è stato punitivo.

    Le cifre non ingannano.

    Il numero di iscritti alle federazioni di golf è cresciuto nel corso del 2020 in Spagna, per il secondo anno consecutivo, fino a raggiungere 271.788 federati, di cui 270.219 amatoriali e 1.569 professionisti, secondo la Real Federación Española de Golf (RFEG).

    Anche se il golf può essere favorito dopo la pandemia, i resort dovranno adattarsi alle nuove “esigenze dei potenziali clienti”.

    Le tendenze che si stavano già delineando prima della crisi sanitaria accelereranno.


    “Non stiamo parlando di niente di nuovo, ma i cambiamenti nei consumi saranno precipitati e si cercherà di ottenere maggiore sicurezza”.

    I valori dei resort come la solidarietà, la sostenibilità, il vivere sano, l’alimentazione attenta, lo sport, lo yoga, la meditazione, il benessere, la sicurezza sanitaria dell’ambiente… saranno la chiave del successo dei golf resort nel futuro.

    La ripresa del turismo sarà esponenziale dopo il superamento della pandemia, mentre la ripresa degli affari rallenterà.

    Le previsioni sono che, se il ritmo delle vaccinazioni sarà rispettato a livello globale, l’inizio della normalizzazione avverrà nella seconda metà di quest’anno e ci sarà una crescita significativa nel 2022.

    Il golf avrà un ruolo cruciale nel generare occupazione nei prossimi mesi, dato che 7 euro su 8 che genera non ricadono direttamente sul settore, ma su reti esterne, come servizi, alberghi e immobili, cosa che contribuirà a rilanciare l’economia in generale.

    Il golf è e continuerà ad essere il grande catalizzatore di investimenti immobiliari nei resort, secondo l’opinione di esperti.

    La Spagna continuerà a generare nuovi prodotti, perché c’è la terra, ma “la tendenza in futuro sarà la bassa densità, la creazione di resort che non superano le 10 case per ettaro”.

    I campi da golf, come ogni unità aziendale, dovrebbero essere redditizi da soli.

    Non ha senso che il resto delle unità che compongono un resort (hotel, benessere, ristoranti, altri complessi sportivi, divisione immobiliare, gestione immobiliare servizio di portineria e amministrazione delle comunità) possano essere influenzati economicamente, trascinando la redditività dell’attività.

    Franco Leonardi

     

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