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    Prezzi bassi e i limiti di pesca, un anno incerto per il settore

    A 35 tonniere sono state assegnate per quest’anno 2.328 tonnellate, mentre alla flotta artigianale, che comprende navi che possono pescare solo tonno, sono stati assegnati 236.258 chili: “È una tattica che è stata fatta con buone intenzioni, ma è andata male e ci sono molte famiglie colpite”, dice il presidente di IslaTuna.

    L’anno dell’inizio della pandemia ha esposto la pesca professionale canaria a sopravvivere vendendo il proprio prodotto a prezzi bassi.

    Il Bollettino Ufficiale dello Stato (BOE) ha pubblicato nel maggio 2020 lo stanziamento di 8.055 tonnellate di tonno per le flotte spagnole, pari a 2.328 tonnellate per 35 tonniere con lenze e canne nelle isole, quantitativo già considerato insufficiente nel sottosettore.

    Sono state escluse dall’elenco diciotto navi a cui è vietata la pesca di specie diverse dai tonni (tonno rosso, tonno bianco, tonnetto striato).

    Quest’anno dovranno accontentarsi dei 236.258 kg della specie, destinati a 203 unità della flotta polivalente in cui sono stati inseriti.

    Per invertire questa situazione, Rivero assicura che citeranno in giudizio l’amministrazione regionale e centrale: “È l’unica soluzione che ci rimane”.

    Questa situazione è il risultato dei negoziati raggiunti nel corso del 2019 per fissare le quote per i prossimi due anni (2020-2021).

    In questa riunione si è concluso che l’85% della distribuzione sarebbe stata basata sulla storia delle flotte, il 15% sulla dipendenza delle navi dalla specie, il 5% su criteri ambientali e l’1% della quota sarebbe stata assegnata per aumentare le possibilità di pesca per le piccole imbarcazioni nelle zone di pesca delle Isole Canarie.


    Inoltre, non è stata fatta alcuna distinzione tra i metodi di pesca, ma sono stati suddivisi tra i vari tipi di flotta (sei in totale, tra pescherecci con reti a circuizione, pescherecci con palangari, tonniere e imbarcazioni artigianali).

    E per il calcolo delle medie annuali di cattura è stato considerato il periodo dal 2014 al 2018.

    Si è così stabilito che i pescherecci più dipendenti dalle specie presenti nelle isole erano 35 tonniere con lenze e canne (con una percentuale del 60,9%).

    Si è deciso di escludere 18 tonniere da questo tipo di flotta in quanto meno dipendenti nel periodo analizzato.

    La verità è che la quantità totale ottenuta per le flotte tonniere e polivalenti delle Isole Canarie è stata complessivamente di 2.565 tonnellate.

    Il futuro della pesca è “incerto” se la stessa strategia continua.

    La pesca praticata dalla flotta tonniera e artigianale delle Isole Canarie “non danneggia la sopravvivenza dei tonni” e, per questo motivo, si chiede il riconoscimento di questa specifica attività nelle Isole: “Se ci viene assegnata una quota, veniamo puniti, dovremmo essere ricompensati per il nostro modo di pescare”.

    Questo “desiderio” è condiviso dalla Direzione Generale della Pesca dell’Esecutivo regionale, che comprende che la pesca eccessiva del tonno non è di competenza della flotta dell’Arcipelago.

    Ugo Marchiotto

     

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