More

    Il Pinocchio di Benigni

    Anni addietro Benigni volle fare un “suo” Pinocchio e passò alla storia come il film più costoso della storia del cinema italiano, 45 milioni di budget per un lavoro abbastanza modesto che fece flop al botteghino.

    La sola sfumatura degna di nota fu forse la tenerezza riconosciuta a Lucignolo e il suo lecca lecca.

    Chi si perde o perde la strada, non è cattivo, aveva capito male il senso delle cose.

    Merita compassione.

    Personalmente condivido il punto di vista.

    Tuttavia niente di chè.

    Oggi ci riprova e cambia ruolo, non più Pinocchio ma Geppetto e bisogna dire con tutta sincerità che dispiace.

    Dispiace per l’irraggiungibile Manfredi che resta l’”ultimate Geppetto” come direbbero gli inglesi.


    Dispiace perché gli italiani di Collodi erano poveri ma dignitosi e pieni di valori e di valore.

    Gli italiani di Benigni sono sporchi, indignitosi, mezzo imbecilli, quasi bestiali.

    Perché?

    La fata di Collodi è la mamma ideale, la mamma che sognano i bimbi che non ce l’hanno, è la saggezza, la certezza, l’accoglienza incondizionata, il cibo e il calore.

    La fata di Benigni è una Pippi Calzelunghe impolverata come la sposa cadavere di Burton e vive in una casa lurida e senza decoro invasa di bava di lumaca.

    Le metafore potenti e immortali di Collodi sono ridotte a piccoli sketch e i personaggi  interpretano scene inesistenti nel testo originale e disconnesse dal messaggio del libro.

    Benigni ci ricasca.

    Come sempre strafà, fatta eccezione per “La vita è bella” che è stato e resta un capolavoro di poesia e dramma ,contemporaneamente drammatico e leggero in una formula che meritò certamente  l’Oscar.

    Non perde il vizio di essere narciso ed eccessivo.

    C’è troppo Benigni e troppo poco Collodi nel suo Pinocchio.

    In verità, potendo fare un solo film ma sovrapponendo due Pinocchi diversi, ottiene come unico risultato, che non riesce a dipingerne nemmeno uno.

    Claudia Maria Sini

     

    Articoli correlati