La scarsa capacità operativa dell’aeroporto del Sud sta facendo pagare il suo pedaggio ai tassisti di Granadilla che, con una dipendenza del 90% dall’aeroporto, chiedono urgentemente degli aiuti.
I tassisti del Sud sono ancora in una situazione critica a causa del calo del turismo nazionale e, soprattutto, internazionale.
Alberghi semivuoti, molti chiusi, e cancellazioni di prenotazioni dovute a restrizioni imposte dalla maggior parte dei paesi emittenti dipingono un quadro complicato, che pone il settore in una situazione al limite, aggravata dall’incertezza degli effetti della pandemia in alta stagione e dai dubbi sulla durata dell’ERTE.
La quarantena britannica è caduta come una mazza da baseball sul settore proprio quando l’industria del turismo stava iniziando timidamente a riprendersi e si teme che la Germania adotterà una misura simile, vista l’impennata del contagio nelle isole nelle ultime settimane.
I tassisti di Granadilla sono alle corde.
Circa il 90% della loro economia dipende dall’aeroporto, e il volume degli arrivi aerei è lontano dalla norma che la pandemia ha portato via.
Mentre prima c’erano circa un centinaio di aerei al giorno che operavano sulle piste sud, ora il numero è compreso tra 20 e 30, e non arrivano più pieni come prima.
“Proprio la settimana in cui stavamo per aggiungere un altro turno all’aeroporto abbiamo dovuto fare marcia indietro.
La notizia del confinamento imposto dall’Inghilterra ai viaggiatori in Spagna è stata la punta dell’iceberg.
E questo è accoppiato con la restrizione della vita notturna, che rende le tratte molto più brevi, riducendo al minimo i servizi e quindi la raccolta”, ha dichiarato Victor Ramos, presidente dell’Associazione dei taxi Granadilla de Abona.
I tassisti di Granadilla, che hanno un totale di 191 licenze, mantengono l’80% di riduzione del servizio, cioè lavorano tre giorni la settimana e due giorni la settimana successiva, con la stessa frequenza dei mesi di lockdown.
I professionisti chiedono al Comune di Granadilla, al Cabildo e al Governo delle Canarie una maggiore agilità nel trattamento degli aiuti.
“Vogliamo che siano distribuiti subito, perché ci sono molti colleghi che soffocano”, ha detto il rappresentante del settore.
Ancora oggi sono in attesa che vengano sbloccati i circa 1.000 euro che riceveranno dal Comune (aiuti già approvati dall’ente) e una somma analoga dal Consiglio dell’isola, oltre ai fondi del Governo delle Canarie per il servizio di radiotaxi, strumento fondamentale per gli utenti 24 ore su 24, ha spiegato Ramos, che ha ricordato che 400 famiglie del comune dipendono dal settore dei taxi.
Redazione