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    Torbole sul Garda e Passivhaus

    In tempo di vacanze, che ne dite di scappare dallo stress del lavoro e fare il bagno in queste acque azzurre e circondate dalle montagne?

    Questo paradiso si trova a Torbole sul Garda, naturalmente situato sul meraviglioso lago di Garda, in provincia di Trento, nel nord del Belpaese.

    Torbole è un vecchio villaggio di pescatori di soli 3.000 abitanti, molto accogliente e, senza possibilità di annoiarsi, chi ama lo sport può fare del windsurf, delle passeggiate a piedi o in bicicletta, del trekking e delle escursioni. Allora andiamo a visitare l’eco Hotel Bonapace situato vicino al Lago, una struttura ecologica a impatto zero dove possiamo fare colazione con prodotti biologici, forniti direttamente dai produttori locali ed anche un bel buffet per gli intolleranti al glutine e al lattosio, anche per i vegani.

    Possiamo anche godere di un’aria di qualità, filtrata e con umidità controllata, prodotta da un sistema di ventilazione con recupero di calore.

    L’albergo si serve della natura però in forma accurata, una pompa di calore geotermica acqua-acqua usa la falda del terreno per fornire la metà dell’acqua calda sanitaria, il resto viene dai pannelli solari.

    Questo hotel è una scommessa sulla sostenibilità e sull’efficienza energetica, con l’autonomia elettrica ottenuta da un impianto fotovoltaico.

    Con un alto livello di comfort abitativo, è il primo albergo certificato Passivhaus in Italia.


    Però  quali sono i vantaggi ottenuti dal costruire un’edificazione Passivhaus?

    Il suo disegno è più dettagliato, ma non vi spaventate che insieme al Passivhaus si è creato un programma per computer per consentire una corretta progettazione.

    Sono abitazioni con un minore utilizzo di climatizzazione, un consumo energetico molto basso e di conseguenza meno sprechi di quattrini.

    Passivhaus vuol dire casa passiva in tedesco; parliamo di case da abitare oppure di edifici commerciali, per esempio di uffici.

    Ma  cos’è una casa passiva?

    Possiamo dire che è come un thermos che conserva un caffè caldo oppure un’aranciata fredda.

    Allo stesso modo, la Passivhaus riesce a conservare  una temperatura confortevole sia in inverno sia in estate, impiegando un sistema di ventilazione con recupero di calore.

    Con questo recupero, più l’aiuto di una resistenza elettrica, non abbiamo bisogno di una caldaia di riscaldamento.

    A livello costruttivo si tratta di case correttamente orientate, con vetrate al Sud per catturare l’energia del sole in inverno e con protezioni solari in estate, con un ottimo isolamento termico per ridurre al minimo il passaggio di  calore con l’esterno.

    Insomma, una casa che non nasconde un progetto architettonico sbagliato con impianti meccanici sovradimensionati.

    Ma curiosamente questa idea del corretto orientamento solare fu raccontata già nel IV secolo a.C. da Socrate come vediamo nell’immagine !

    Però con l’arrivo dell’aria condizionata, molti architetti “artisti” hanno cominciato a fare grandi facciate vetrate senza considerare il surriscaldamento prodotto da un orientamento sbagliato; era l’epoca del petrolio a basso costo e non si consideravano  la contaminazione e il cambiamento climatico.

    Ma fortunatamente è prevalso il buon senso e oggi parliamo della casa bioclimatica o passiva, antecedente dalla Passivhaus.

    Al di là del risparmio dei soldi, lo standard Passivhaus è conforme alla Direttiva della UE sugli Edifici a Consumo Energetico quasi Zero, in vigore da quest’anno.

    Si tratta di edifici che consumano una grande percentuale di energia di fonti rinnovabili prodotta da loro.

    Arch. Roberto Steneri

     

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