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    Il Marocco ufficializza le sue nuove leggi marittime al culmine della pandemia

    Le Isole Canarie chiedono “forza” al governo spagnolo per fermare l’espansionismo di Rabat; il Regno Unito si affretta per fare che sia scelta Energy per estrarre petrolio e gas vicino all’arcipelago.

    Il Marocco lo ha fatto di nuovo: ha ufficializzato le sue leggi interne con le quali pretende di appropriarsi di parte delle acque delle Canarie e delle ricchezze che si nascondono nel suo sottosuolo.

    I due testi legislativi, approvati dal Parlamento a Rabat a gennaio, sono stati pubblicati lunedì scorso sulla Gazzetta ufficiale del Marocco.

    In questo modo, il Marocco estende la sua zona economica esclusiva di 200 miglia e la piattaforma continentale di 350 miglia, il che significa anche assegnare le acque del Sahara occidentale.

    Queste leggi fanno parte della strategia del Marocco per discutere con la Spagna la richiesta presentata dal nostro Paese alle Nazioni Unite di estendere la zona economica esclusiva delle Isole Canarie alle montagne sotterranee a sud dell’arcipelago, frutto dello stesso fenomeno geologico che ha dato origine alle attuali Isole Canarie.

    Ora, il Marocco include nelle sue mappe il Tropico, la più desiderata di queste montagne, poiché gli scienziati hanno individuato sulla sua cima la più grande riserva di tellurio del pianeta.

    Va ricordato che il tellurio, così come altri minerali rari, sono particolarmente richiesti dal settore delle nuove tecnologie.


    Nel caso specifico del tellurio, viene utilizzato, tra l’altro, per la telefonia mobile e l’energia solare.

    Tuttavia, a differenza dell’Algeria, il Marocco non delimita esattamente i limiti di questa larghezza di mare territoriale, in attesa di negoziare con la Spagna.

    “Questi temi possono essere affrontati con la Spagna attraverso il dialogo, grazie alle positive relazioni tra i due Paesi”.

    Questa pubblicazione ufficiale coincide con la preparazione di un vertice economico tra il Marocco e il Regno Unito dopo la loro partenza dall’Unione Europea.

    Come è noto nelle Isole Canarie, tra il Marocco e le Isole c’è “petrolio, gas naturale e una nuova risorsa, gli idrati di metano“.

    Infatti, la società britannica Energy inizierà gli studi e le perforazioni di giacimenti petroliferi nell’area del dominio marocchino al largo delle isole spagnole non appena la crisi causata dalla pandemia di Covid-19 finirà.

    Con la brexit e l’uscita dall’UE, il Regno Unito chiude diversi contratti con il Marocco per il controllo dello Stretto in cambio di investimenti multimilionari in agricoltura, pesca, energia e turismo.

    Gli inglesi intendono così detronizzare la Spagna e la Francia come primi partner commerciali del Marocco.

    A Londra si è già svolto un incontro tra il re Mohamed VI e il principe Carlo d’Inghilterra, pubblicato dal canale televisivo americano Fox News.

    Il governo spagnolo ha potuto apprendere da fonti attendibili che “la regina Elisabetta ha invitato formalmente il monarca alawita con l’intenzione di impedire un maggiore avvicinamento tra Marocco, Tunisia e Algeria e l’UE”.

    La reazione del Ministero degli Affari Esteri spagnolo non si è fatta attendere, anche se è stata tiepida secondo le Canarie.

    Il governo conosceva già il contenuto delle leggi marocchine di delimitazione marittima: “Niente di nuovo. Eravamo consapevoli del loro contenuto, di carattere generale, durante il loro processo parlamentare”, ha scritto la ministra nel suo account Twitter, per insistere in un secondo messaggio che “la Spagna e il Marocco concordano sul fatto che la delimitazione marittima richiederà di risolvere l’eventuale sovrapposizione di spazi di comune accordo e in conformità con il diritto internazionale”.

    Molto più chiaro è stato il presidente delle Canarie, Ángel Víctor Torres, che ieri ha chiesto “forza” al governo spagnolo dopo la pubblicazione delle due leggi marocchine.

    A questo proposito, il leader regionale ha sottolineato che “non ci sarà una decisione unilaterale da parte del Marocco sulla delimitazione delle sue acque territoriali, tanto meno se questa decisione riguarda lo spazio marino delle Canarie“.

    “Non un solo millimetro delle acque che circondano l’arcipelago sarà toccato”, ha ribadito Torres, che ha rivelato di aver avuto a che fare con González Laya al mattino.

    Da parte sua, il presidente del Partito Nazionalista delle Canarie e deputato regionale del CC-PNC, Juan Manuel García Ramos, ha denunciato ieri che “il Marocco intende consumare la sua espansione verso sud, estendendo il suo dominio alle coste oceaniche che vanno da Tarfaya a La Güera e delimitando da questi punti cardinali le conseguenti acque territoriali (12 miglia nautiche), la zona economica esclusiva (200 miglia).

    dalla Redazione

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