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    Le cave di Güímar come base per l’impianto idroelettrico insulare

    Il progetto è fattibile come soluzione per il recupero di vecchie cave di aggregati.

    Il Governo delle Isole Canarie sta studiando la possibilità di recuperare le cave esaurite delle gole di Güímar per realizzarvi un sistema di accumulo di energia con salti di quota, puntando sulla necessità di sfruttare l’acqua degli impianti di trattamento e desalinizzazione che saranno installati nella regione per l’irrigazione.

    Il Ministro della Transizione Ecologica e della Pianificazione Territoriale, José Antonio Valbuena è in attesa che l’omologo dell’Industria approvi questi piani di risanamento per convincere Red Eléctrica della fattibilità di una centrale idroelettrica nella valle di Güímar.

    Valbuena considera seriamente la possibilità di utilizzare come serbatoi i fori lasciati dalla trentennale estrazione di aggregati nelle gole di Güímar.

    Il ministro insiste sul fatto che la zona è ideale per un impianto idroelettrico reversibile, sottolineando che la linea ad alta tensione che proviene da Granadilla passa molto vicino e i costi pertanto sarebbero ammortizzati in breve tempo.

    L’ubicazione dell’idroelettricità di Tenerife conta attualmente fino a 15 località diverse, con gli impianti di El Tanque-Los Silos e della Valle di Güímar che hanno maggiori garanzie, anche se la prima parte svantaggiata dal costo del trasporto, essendo lontana dalle aree metropolitane e turistiche del Sud.

    Uno dei primi sostenitori della costruzione di una centrale idroelettrica a Güímar è l’ex sindaco Luisa Castro, che l’aveva già inclusa nel suo progetto De Cumbre a Mar con il quale intendeva riabilitare le gole e le vecchie cave.

    A suo parere Güímar ha il vantaggio di avere serbatoi, come le cave, quindi non ci sarebbe alcun impatto ambientale nel momento in cui si iniziassero i lavori.


    Castro sostiene che l’orografia locale è ideale per questo tipo di sistema, perché, utilizzando le cave, si sfruttano i dislivelli naturali necessari per generare elettricità.

    Esiste anche un progetto preliminare realizzato nel 2012, da Balsas de Tenerife (Balten), chiamato “Valle de Güímar Centrale idroelettrica”, che include informazioni molto interessanti per sviluppare un intervento del genere.

    Si potrebbe approfittare del salto di quota da Anocheza alle gole, dove già si hanno i fori delle cave come serbatoi e il vento della montagna di Los Guirres, come si faceva a Gorona del Viento.

    Si è parlato anche della possibilità che questa centrale idroelettrica possa essere costruita a Candelaria, sfruttando l’altezza di Igueste o Barranco Hondo o a Las Caletillas, come futuro verde per l’attuale impianto di Endesa.

    Bisogna progredire verso la produzione di energia da fonti rinnovabili e che pur trattandosi di un sistema complesso, sul tavolo ci sono progetti condivisi con il gestore del sistema Red Eléctrica.

    Una centrale idroelettrica reversibile è un impianto di accumulo di energia con due serbatoi d’acqua a livelli diversi. Può funzionare in due modalità: pompaggio o turbinazione.

    La modalità di pompaggio consiste nel trasportare l’acqua dal serbatoio inferiore al serbatoio superiore utilizzando l’energia elettrica della rete, ad esempio l’energia rinnovabile in eccesso di notte, che viene immagazzinata sotto forma di energia potenziale nel serbatoio superiore.

    In modalità turbina l’ordine viene invertito.

    L’acqua scorre dal serbatoio superiore al serbatoio inferiore, restituendo l’energia alla rete nelle ore di punta.

    L’acqua stoccata nel serbatoio superiore scorre attraverso il tubo forzato fino al serbatoio inferiore, attivando le turbine dell’impianto e integrando nel sistema l’energia rinnovabile precedentemente accumulata.

    L’acqua ritorna al serbatoio inferiore ed è disponibile per ripetere il ciclo.

    La Sociedad Hidroeléctrica de Güímar fu promossa dall’allora sindaco Tomás Cruz García nel 1920.

    A causa delle difficoltà con gli agricoltori delle comunità di Ríos e Badajoz, di cui avrebbe utilizzato le acque, la comunità cedette solo nel 1928, per iscritto, a titolo gratuito e in perpetuo, la forza motrice dell’acqua proveniente dalle perforazioni delle gallerie nelle sorgenti delle gole di Badajoz (Güímar) e Añavingo (Arafo) per l’irrigazione della valle di Güímar.

    Venne costituita una società anonima emettendo tremila azioni da 50 pesetas di cui 2.600 furono immediatamente coperte.

    La centrale iniziò a servire Güímar di notte e dai primi anni ’30 la distribuzione si estese al comune vicino di Arafo attraverso i principali quartieri vicini (San Juan, Vera, Tasagaya), con circa 6,5 km di rete.

    L’aumento della domanda a fronte della diminuzione dei flussi dalle gallerie costrinse l’azienda ad installare nel 1951 un gruppo diesel da 120 CV a 600 giri/min. con alternatore da 75 kva.

    Questo aumento di potenza si rivelò insufficiente e alla fine degli anni Cinquanta iniziarono i problemi di approvvigionamento.

    Infine, nel 1972 l’azienda e la rete di distribuzione vennero integrate in Unelco.

    La Hidro si trova all’intersezione che tra le gole di Badajoz e del Rio, ad un’altitudine di 675 metri in uno sperone roccioso situato sopra la zona conosciuta come La Degollada, a circa tre chilometri da Güímar.

    Nel 2007, la Hidro è stata dichiarato Bene di Interesse Culturale, con la categoria di Sito Storico.

    Il futuro dell’impianto di Las Caletillas può essere solo la chiusura, come tutte le centrali termoelettriche, ma esiste però la possibilità che possa essere convertita in un centro di stoccaggio di batterie rinnovabili.

    Claudia Di Tomassi

     

     

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