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    LA CALCOLOSI RENALE

    LA CALCOLOSI RENALE: In aumento tra i giovani ed in particolare nelle Isole Canarie.
    Capiamo cosa è ed il perché.

    PARTE 1

    Ivan Dus, MD, PhD, DDS

    Difficilmente mi capita di sentir parlare di calcolosi renale che non venga associata alla durezza dell’acqua e di conseguenza al suo contenuto in minerali, con il calcio in prima fila.

    Purtroppo, questa falsa associazione ha comportato nel tempo e sta comportando un serio problema alla diffusione della calcolosi renale.

    Ci sono molti colleghi medici, loro stessi sono convinti di questo mito e consigliano diete e bevande che invece di prevenire la calcolosi renale, la vanno a stimolare.

    La calcolosi renale è in aumento in tutto il mondo industrializzato in particolare tra i giovani.

    Nelle isole canarie, Tenerife in testa, la calcolosi renale è una patologia in aumento e affligge un grande numero di persone.


    Cerchiamo di capire e fare chiarezza.

    I calcoli renali sono per oltre il 90% formati da sali a base di OSSALATI e URATI (acido urico), e quindi strettamente legati all’ambiente acido in cui si formano che è a sua volta relazionato al particolare tipo di alimentazione e soprattutto di idratazione. Meno del 10% dei calcoli renali sono legati a componenti proteiche che rientrano poi nella casistica di particolari dismetabolismi o infezioni. Di conseguenza possiamo dire che un buon 90% dei casi di calcolosi renale potrebbe essere evitata da una corretta alimentazione ed in particolare da una corretta idratazione.

    Non voglio entrare in spiegazioni di biochimica ma è importante capire un paio di cose. I calcoli che si formano nei reni sono formati da ossalati di Calcio e Magnesio, acido urico o misti, e non da carbonati di Calcio e Magnesio; gli ossalati hanno la caratteristica di formarsi in una condizione di acidosi, più acide sono le urine e più viene favorita la formazione di questi sali. Se i calcoli fossero formati da carbonati di calcio e magnesio, le urine acide ne impedirebbero la loro formazione.

    Purtroppo la medicina allopatica, “ufficiale” non lo so se per ignoranza o per volere, non ha mai dato importanza al pH urinario ( valore di acidità delle urine). In effetti se prestate attenzione ai valori considerati normali per il pH urinario, questi sono indicati con un range da  5 a 6.5, tempo addietro veniva considerato normale fino a pH 7, ora è stato abbassato in quanto è credenza che un pH superiore a 6,5 possa favorire l’infezione urinaria, anche questo purtroppo è un mito, una leggenda. Tanto per aprire una parentesi, anche le infezioni urinarie sono favorite maggiormente nelle persone che bevono poco e quindi urinano poco durante il giorno, comportando ristagno di urina molto concentrata in vescica. Da considerare che in particolare nelle donne che hanno un’uretra molto corta (condotto che collega la vescica con l’esterno dell’apparato genitale) e per la particolare anatomia dell’apparato genitale femminile, i microbi trovano molta facilità nel risalire questo piccolo condotto, l’uretra, e quindi portare i germi fino all’interno della vescica. Bere molta acqua e quindi urinare spesso, è un modo per tenere ben “risciacquata” l’uretra e quindi impedire il ristagno e la risalita di microbi.

    Ma torniamo alla calcolosi renale.

    Poco spesso si parla di pH. Il nostro organismo è una centrale di produzione di energia ed è suddiviso in molti compartimenti, ognuno di questi svolge una funzione in cui il pH ha un’azione critica per il buon funzionamento del sistema stesso.  Per esempio, a livello del circolo sanguigno, il pH rappresenta un parametro vitale dove la sua variazione anche di poco ci può portare alla morte. Il pH del sangue dovrebbe stare sul valore di 7.38 (facciamo 7.4 per facilità), se il pH del sangue scende a 7.1 ci sono già gravi conseguenze e a pH 6.9 – pH 7 già le funzioni vitali cessano.

    A livello dello stomaco invece il pH ha un valore di circa 4 e questo serve a garantire   sia una barriera contro i germi che ingoiamo, sia un ambiente dove gli enzimi che preparano il cibo alla digestione possono esprimere al meglio la loro efficacia.

    Il pH urinario subisce le variazioni più ampie nell’arco delle 24 ore.

    In effetti la nostra urina è più acida al mattino al risveglio per poi iniziare a salire verso un valore meno acido e toccare il massimo di pH verso il pomeriggio e quindi ritornare a scendere fino al mattino.

    Se avete notato, le persone tendono a urinare più frequentemente il mattino e meno frequentemente nel pomeriggio e di notte. Questo meccanismo serve anche a regolare la volemia (volume del sangue) e quindi anche la pressione sanguigna.

    L’acqua e l’alimentazione rappresentano l’alimento principale per prevenire ma anche curare la calcolosi renale.

    Ogni persona per mantenere una buona idratazione e “depurazione” del proprio organismo, dovrebbe bere almeno 2 litri di acqua al giorno, 3 idealmente, e in relazione al peso corporeo; ed a maggior ragione in climi caldi dove la sudorazione e quindi la perdita di liquidi è maggiore.

    Quali sono le possibili cause che favoriscono la calcolosi renale alle isole Canarie, in particolare in Tenerife?

    Leggi la seconda parte nell’edizione di Febbraio 2020

     

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