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    Una sera per caso… nell’oceano Atlantico…

    Adelmo uscì dalla stanza piena di monitor illuminata a luce soffusa e dal suo tepore confortevole per trovarsi nel freddo della sera canaria, a 2.400 metri sul livello del mare, a dispetto della latitudine la sera era gelida, pensò con noncuranza Adelmo, ormai erano quasi 30 anni che viveva lì, a Tenerife, perennemente in missione scientifica ed ormai divenuto responsabile del più importante telescopio italiano alle isole Canarie, il Galileo Galilei all’isola della Palma.

    L’osservatorio del Teide del quale Lui era maestranza essenziale era un punto privilegiato di osservazioni astronomiche assieme a quelli delle isole Hawaii e del Cile.

    Con noncuranza alzò lo sguardo come aveva fatto altre migliaia di volte e quella sera, chissà perché, restò lì immobile, estasiato.

    La sua mente venne attraversata da pensieri struggenti da gioie e rimpianti da felicità e tristezza e rabbia da pace e silenzio.

    Il cielo stellato gli provocava spesso simili incomunicabili momenti ed egli aveva la certezza che in ogni uomo una simile meraviglia, un simile mistero, avesse sempre lo stesso effetto… non saremmo tutti uomini uguali su questa Terra pensò se non provassimo tutti la stessa meraviglia per gli immensi insondabili misteri della volta celeste… lasciò correre la mente e pensò a quando, ancora adolescente la sua vita cambiò improvvisamente senza un perché come per magia.

    Voleva essere grande, sentirsi uomo indipendente anche se uomo ancora non era, aveva bisogno di distrazione e pensò ad un viaggio, ma in solitaria… a quel tempo non esisteva internet e con fare esitante andò in agenzia di viaggio, dopo aver strappato con le unghie e con i denti un permesso ad affrontare il suo primo viaggio in solitaria da parte dei genitori comprensibilmente preoccupati, non erano gli anni dei voli low cost e un viaggio era dopotutto sempre qualcosa di separante e un po’ avventuroso.

    Il budget a disposizione non era molto e lui voleva stare un po’ al caldo in inverno quindi la scelta cadde su Tenerife nell’arcipelago Canario, meta  che a lui parve un po’ troppo scontata ed a torto appannaggio degli anziani.

    Arrivò il 21 dicembre di molti anni fa e dopo aver preso una camera in un albergo non lontano da quel grande luna park che era già allora Playa de las Americas, nella parte Sud dell’isola, si documentò per una gita in mare, cosa dalla quale era sempre stato affascinato.


    Trovò in una brochure quel che faceva per lui, gita in mare serale tra Tenerife e La Gomera, osservazione ed ascolto di delfini e balene.

    Andava ad ascoltare quei misteriosi, buoni mammiferi o ad un appuntamento col suo destino?

    Adelmo non sapeva nulla di tutto questo tuttavia era di nuovo sereno, pronto per godere questo viaggio in solitario, acquistò il biglietto per il giro in mare serale.

    Il giorno successivo si trovò sul molo di una località molto diversa da come è oggi e con un poco di timore si accostò all’imbarcazione che doveva portarli nell’oceano, una ventina di persone attendevano pazienti di imbarcarsi.

    Tutto avvenne come descritto ed in breve si trovarono ad ammirare le luci di Tenerife da qualche miglio di distanza, piccole luci di un mondo di vacanze che sembrava non esistere più all’aumentare della distanza e dell’interesse verso la natura, ad un tratto sentirono, come spiegò loro la guida, un richiamo di delfino, tipico e accorato, persino dal loro sibilo questi animali denotano la loro intelligenza pensò… questo sibilo un po’ strano condusse la sua mente in uno stato strano, come fuori dal tempo, contemplativo verso le meraviglie della natura, qualunque esse fossero.

    Un vicino osservò il cielo ed iniziò a raccontare la posizione di alcune stelle, Adelmo ascoltò con interesse e fu estasiato dalla visione immensa che il cielo stellato canario offriva quella notte fresca e limpida, con il cielo sgombro da nubi.

    Una ridda di sensazioni lo attraversarono, meraviglia, stupore, domande che milioni di persone prima di lui si posero e si porranno.

    Apprese che il cielo stellato non era il caos che un osservatore casuale immagina ma tutto era in perfetto ordine, mese per mese, stagione per stagione, in armonia con la rotazione annuale apparente della volta stellata che in realtà corrisponde alla rivoluzione della Terra attorno al Sole.

    Tutto si può riassumere dicendo che il Sole compie un giro apparente di 360° ogni anno attorno alla Terra e quindi ogni giorno una data stella sorge 4 minuti prima del giorno precedente infatti 4 minuti moltiplicati per 360 sono 1.440 minuti ossia 24 ore ossia un giro completo ogni anno.

    Era la sera del solstizio invernale, il 22 dicembre, ed il fresco dell’oceano indicava una posizione di Tenerife non proprio vicina al tropico del Cancro seppur accettabile rispetto alle sere invernali italiane.

    Qui gli astri erano più “alti” sull’orizzonte della differenza di latitudine tra Tenerife e l’Italia, continuò a raccontare l’ignoto cicerone, ossia erano più in alto di circa 15°… erano circa le 23 e proprio a Sud, a sinistra della Gomera si poteva vedere la più bella costellazione del cielo.

    Orione con la sua inconfondibile cintura e la gigante rossa Betelgeuse in alto a sinistra a chiudere l’asterismo, poco più a destra in alto si notava il Toro con la rossa Aldebaran, mitologicamente l’occhio del Toro e sopra Orione la luminosissima Capella, la Capra, della costellazione dell’Auriga e a scendere in una lunghissima curva si incontrano i Gemelli, Castore e Polluce, poi Procione, il cane minore e infine bassa, Sirio la blu luminosissima stella detta il cane maggiore.

    Osservando verso Nord, cosa assai facile a bordo di una imbarcazione, usando come punto di riferimento il Teide si osserva sopra il grande carro con, dalla parte opposta della sua lancetta, Dubhe e Merak e, seguendo il loro allineamento per cinque pugni a braccio teso si giunge in una zona di cielo con poche stelle dove una stellina di seconda grandezza apparentemente assai poco importante annuncia essere la Stella Polare, il centro di rotazione di tutta la volta celeste, importantissima per i naviganti in quanto la misurazione angolare della sua altezza sull’orizzonte marino tramite un sestante permette di conoscere immediatamente la latitudine dell’osservatore.

    Per quanto detto poc’anzi a Tenerife la Stella Polare è alta sull’orizzonte circa 28° ossia del valore della latitudine dell’isola.

    Una cosa strana attirò l’attenzione di Adelmo, una specie di nebbiolina ben localizzata nel cielo invero terso e luminoso, si fece coraggio e chiese all’ignoto cicerone il motivo di quella nebbia.

    L’uomo sorrise e raccontò che quella non era nebbia bensì un insieme immenso di stelle e polveri, la Via Lattea, la nostra casa nell’universo infinito.

    Essa inizia su verso il Nord, vicino a Cassiopea, la costellazione diametralmente opposta al gran carro per scendere verso Capella dell’Auriga e poi giù ancora sfiorando Betelgeuse di Orione e poi ancora più in basso verso il cane maggiore, Sirio.

    La nebbiolina di Milky Way o via Lattea contiene dunque il Sole e almeno altri 200 miliardi di stelle… qui la mente di Adelmo vacillava di stupore e meraviglia.

    Il 12 dicembre la Luna piena potrà ostacolare un po’ l’osservazione del cielo canario ma dopotutto la vista della Luna è sempre deliziosa ed essa non disturba mai i romantici anche se le già citate Aldebaran, Betelgeuse, e la costellazione dei Gemelli potranno aversene un poco a male in quanto il bagliore della Luna potrà renderle un po’ meno protagoniste lassù.

    Per gli astri erranti ossia i pianeti sarà visibile Marte, il pianeta rosso un poco sotto la Luna, verso la fine del mese, mentre Giove e Mercurio saranno offuscati dal sorger del Sole il mattino e Venere sarà visibile la sera presto verso le ore 20 in posizione Ovest, bassa sul mare, prossima al tramonto, Saturno sarà invece tramontato quasi assieme al Sole quindi non visibile nel periodo qui descritto.

    Adelmo restò basito da questo nuovo  mondo che, per caso, si aprì sopra la sua testa.

    Tornò in Italia dopo la breve vacanza con le idee chiare, terminata la maturità scelse la facoltà di fisica e successivamente si specializzò in astrofisica.

    Il destino lo portò di nuovo a Tenerife dove occupa una  posizione di rilievo nell’importante network astrofisico canario ed europeo.

    Il cielo canario lo incuriosì e forse lo stregò al punto da eleggere il cielo e l’Universo come sua  professione e l’arcipelago Canario come sua casa.

    Questo breve racconto non ha pretese di rigore scientifico e vuole soltanto incuriosire le persone verso l’osservazione della volta celeste.

    In tutti noi, l’osservazione anche ad occhio nudo del cielo stellato induce a pensieri filosofici e profondi forse perché anche inconsciamente sappiamo di scrutare oltre che lo spazio infinito anche il Tempo e questa non è poca cosa!

    La decifrazione del Tempo è stata da sempre un rompicapo per le più grandi menti dell’Umanità, da Aristotele a Newton ed Einstein fino al nostro ottimo scienziato Carlo Rovelli.

    Un caro saluto a tutti con l’augurio che il clima mite dell’arcipelago inviti all’osservazione della meravigliosa volta celeste.

    Rodolfo “Rudy” Piralla

     

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