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    Violenza sessuale: l’80% delle vittime non sporge denuncia

    L’Instituto Canario de Igualdad, (ICI), che ha commissionato uno studio per analizzare l’aumento dell’atteggiamento machista tra i giovani, ha scoperto che l’80% dei casi di violenza sessuale non viene denunciato, rendendo così difficile la conoscenza statistica del fenomeno.

    Claudina Morales, direttrice dell’Istituto, ha sottolineato che questi casi non raggiungono i servizi di attenzione alle vittime di violenza sessuale poiché queste non si sentono sufficientemente supportate o per non sentirsi doppiamente vittimizzate; l’ICI in questo senso, spiega la Morales, sta cercando di specializzare il proprio personale a trattare con donne abusate sessualmente, per colmare le evidenti carenze dei servizi sociali attualmente esistenti.

    I dati sono stati forniti durante una conferenza stampa in cui è stata presentata una panoramica della campagna istituzionale sviluppata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno della violenza sessuale sulle isole e per la quale è stato premiata Isabel Noens per la realizzazione dell’immagine della locandina dal titolo Mi postura en el sexo.

    Secondo la Morales, questa campagna ha raggiunto un numero significativo di persone, in particolare attraverso i social network, ambiente frequentato da molti giovani; questa azione informativa fa parte dello sforzo dell’ICI di sensibilizzare i cittadini sul fatto che esistono ancora disuguaglianze tra uomini e donne, focalizzando l’attenzione sui più giovani che, ultimamente, hanno vissuto un aumento in termini di episodi di violenza sessuale.

    Del resto, ricorda la Morales, basti ricordare il recente caso della giovane Romina Celeste a Lanzarote, morta in seguito a un evidente episodio di violenza domestica ma ancora non dichiarato tale dalla Delegación del Gobierno di Spagna.

    «Deve esserci qualcosa in cui stiamo fallendo – ha ammesso la Morales, insistendo sulla necessità di agire su numeri ben specifici – considerando che spesso i giovani imparano il sesso attraverso immagini distorte, come quelle provenienti dalla pornografia dove il machismo impera».

    Valeria Pezzi

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