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    El Porís, la spiaggia più inquinata dell’Arcipelago

    La spiaggia di El Porís, quella per intenderci di La Punta di Abona (Arico), è risultata essere la più inquinata di tutto l’Arcipelago, con una concentrazione di micro plastiche due volte superiore alla media e con elevati livelli di rifiuti.

    Lo studio, effettuato dagli studenti dello IES di Los Cristianos, ha in particolare evidenziato che la spiaggia di Arico presenta 215 grammi di piccoli rifiuti per metro quadrato, quando le spiagge di Lambra, a La Graciosa, dove è stato condotto un analogo studio dalla Università di Las Palmas di Gran Canaria, ne contengono 125 grammi.

    Ben presto le immagini degli accumuli di plastica della spiaggia più inquinata delle Canarie hanno fatto il giro del web, prima che un gruppo di volontari di Océano Limpio Tenerife avesse organizzato una pulizia totale della costa.

    Ma a colpire maggiormente l’opinione pubblica, non sono tanto le immagini di una sabbia ripulita a dovere, bensì quelle di bagnanti che, incuranti, prendono il sole in mezzo ai cumuli di plastica.

    Il professor Javier Reyes, responsabile dello studio condotto dagli studenti dello IES, ha spiegato che la quantità di micro plastiche di El Porís è decisamente allarmante e che in totale, tra micro e macro plastiche, si stimano ben oltre 600 grammi di rifiuti per metro quadrato.

    Che El Porís sia la spiaggia più inquinata dell’Arcipelago non pare sorprendere la comunità scientifica, che già aveva rilevato come l’accumulo di micro plastiche nelle isole si aggiri tra gli 0,008 grammi a Los Cristianos, fino a 140 per El Médano; quello che stupisce, in realtà, è la concentrazione così elevata in un solo e unico punto.

    Sebbene infatti molti dei rifiuti provengano da Arico, la gran parte di essi ha origini più lontane e arriva in questa zona grazie alle correnti; alcune delle plastiche analizzate, ha affermato Reyes, non vengono impiegate o prodotte nelle isole Canarie, bensì arrivano da altri Paesi.

    È necessaria innanzitutto una consapevolezza condivisa, sottolinea il professore, ma anche accordi internazionali e implementazione di regole che siano univoche per tutti i cittadini del mondo.


    L’Asia ad esempio è un forte produttore di plastica, quasi la metà del totale del pianeta, mentre in Europa la percentuale scende al 19%.

    Secondo i dati dello studio effettuato ad Arico, sono stati raccolti nella spiaggia di El Porís dai 300 ai 400 kg di spazzatura al giorno, ovvero 126 tonnellate all’anno: numeri che allarmano i bagnanti e i gruppi ambientalisti ma che dovrebbero far riflettere chiunque si trovi, prima o poi, a lasciare una bottiglietta d’acqua sulla sabbia.

    «Eravamo un paradiso – conclude Reyes – ora stiamo diventando una discarica».

    Alberto Moroni

     

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