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    Tra il 2019 e il 2020 ci saranno 47mila posti di lavoro in più alle Canarie

    La BBVA, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, gruppo bancario multinazionale spagnolo, a dispetto degli scenari proposti dai diversi organismi del settore economico del Paese, prevede che tra il 2019 e il 2020 nell’Arcipelago delle Canarie vi saranno 47mila nuovi posti di lavoro e che il PIL crescerà del 2,4%, contro l’1,2% previsto da CEOE-Tenerife.

    Questa crescita si tradurrà quindi in diminuzione del tasso di disoccupazione che potrebbe arrivare, già entro la fine del 2020, al 18,6%.

    Secondo BBVA le previsioni per le Isole si discostano nettamente da quanto annunciato dal CEOE, che ha offerto un quadro economico molto negativo, con zero posti di lavoro e un tasso di disoccupazione che dovrebbe arrivare, alla fine del 2019, al 20,8%.

    Perché, dunque, questo ottimismo in netta controtendenza?

    Miguel Cardoso, capo economista di BBVA Research, durante la presentazione dell’ultimo rapporto sulla situazione delle Isole tenutasi a Las Palmas di Gran Canaria, ha affermato che pur con un minimo rallentamento che si verificherà soprattutto nel 2020, grazie alle buone performance del settore edile e degli investimenti pubblici, unitamente a una situazione di tassi di interesse in calo e di crescita della spesa regionale sostenuta, la creazione di nuovi posti di lavoro sarà costante.

    Esistono infatti fattori innegabili di rallentamento della crescita di tutto l’Arcipelago, come il calo del turismo con la riapertura di mercati fortemente competitivi (Tunisia, Turchia, Egitto), il calo dei consumi interni e un ambiente d’incertezza globale a fronte del fenomeno brexit e della vigilia delle elezioni.

    Tuttavia, nonostante questi venti contrari, BBVA stima che esistano fattori che invece contribuiranno fortemente alla crescita e che sono da individuarsi nella ripresa della domanda mondiale, a dispetto della minor crescita dell’eurozona con Italia e Germania sull’orlo della recessione, nella diminuzione del costo del petrolio e nel deprezzamento dell’euro, tutti elementi che potrebbero dinamizzare le vendite di beni e servizi.

    Se a tutto questo si aggiungono tassi di interesse che continuano a diminuire e un settore edilizio che, nelle Canarie in particolare modo, continua invece a crescere a ritmo accelerato con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro a più livelli, ecco spiegato l’ottimismo di BBVA.


    Il buon andamento dell’edilizia sia residenziale che pubblica del 2018, precisa avrà un’influenza significativa sulla creazione dei posti di lavoro nei prossimi 2 anni; lo stimolo fiscale derivante dall’aumento dei salari pubblici e dalle pensioni, oltre che dall’aumento del salario minimo, contribuiranno ad aumentare la capacità di spesa delle famiglie e quindi a sostenere il consumo.

    Cardoso ha precisato che è ancora troppo presto per ipotizzare il reale impatto di tutti questi fattori nel lungo periodo, soprattutto quello riferito all’aumento del salario minimo e che avrà conseguenze sulle aziende; di certo nel breve periodo l’economia canaria generale avrà una ripresa non indifferente.

    I dubbi sul lungo periodo del resto si devono anche ai risultati delle prossime elezioni elettorali che potenzialmente potrebbero portare a un deterioramento complessivo dei budget aziendali e conseguentemente delle famiglie, con effetti disastrosi su tutto il tessuto economico.

    Insomma: l’ottimismo di BBVA è un ottimismo ragionato e con interrogativi già espressi, non è certamente frutto di un entusiasmo fine a se stesso.

    L’elevata percentuale di giovani che non posseggono un titolo di studio e nemmeno un lavoro, potrebbe pregiudicare qualsiasi previsione di recupero, senza considerare il fenomeno del processo di invecchiamento rapido che si tradurrà in un aumento della popolazione sopra i 65 anni proprio tra il 2019 e il 2020.

    La sfida a medio termine è quindi quella di ridurre il tasso di disoccupazione che è ancora alto, di migliorare la produttività con l’adozione di nuove tecnologie e di attuare una maggiore diversificazione dell’economia.

    Ottimismo quindi cauto e ponderato, ma soprattutto contestualizzato a un territorio, quello canario, in grado di avere a disposizione ancora enormi potenzialità, se ben sfruttate.

    Magda Altman

     

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