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    Intervista a Mario Baccini, Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito

    Video Leggo Tenerife: “Cos’è il microcredito e quali sono i suoi obiettivi?”

    Mario Baccini: “Il microcredito nasce da un appello delle Nazioni Unite quando nel 2005 il Segretario Generale Kofi Annan lanciò un appello agli Stati per la lotta alla povertà, anzi all’estrema povertà e l’Italia fu il primo paese a raccogliere questo appello e tramite il microcredito siamo riusciti a creare un’istituzione pubblica perché da una parte ci sono le banche e dall’altra i non bancabili. La mano pubblica grazie all’Ente Nazionale per il Microcredito interviene proprio con lo strumento della microfinanza per sostenere tutte quelle aziende che oggi non potrebbero accedere al credito, ma hanno dei progetti e quindi il microcredito, l’Ente Nazionale che io presiedo dà delle garanzie e un accompagnamento con dei tutor.

    Io ho ben presente che qui c’è un popolo di italiani che può dare un contributo maggiore di quanto fino a oggi sia stato fatto. Se con il Cabildo riusciremo a finalizzare questo accordo, che cosa succederà? Succederà che può nascere una società mista Italia, Cabildo, o chi per loro, che possa anche, diventare una finanziaria, a quel punto è una finanziaria di diritto locale con una partecipazione di capitale italiano pubblico o privato, questo lo decideremo, per operare secondo il modello italiano che ha avuto successo in Italia e nel mondo.”

    VLT: “A chi è rivolto il vostro intervento alle Canarie?”

    M.B: Noi non ci rivolgiamo ai singoli all’estero. Io sono stato invitato qui alle Canarie, ho incontrato il Cabildo, nella persona del presidente Carlos Alonso, devo dire una personalità di spicco anche non solo europeo, ma internazionale. Mi ha colpito molto la capacità di sintesi del Presidente Alonso e con lui stiamo facendo un accordo affinché l’Italia e Tenerife in questo caso e poi gli organismi superiori dell’organizzazione istituzionale di Canarie, possano sottoscrivere un accordo con noi per realizzare dei fondi di garanzia nel modello italiano affinché si possono finanziare non solo gli italiani, ma tutti coloro che hanno bisogno di un intervento. Quindi il mio intervento qui non è rivolto agli italiani che devono aprire un’impresa perché non possiamo farlo in un paese straniero.

    VLT: “Quanti progetti sono stati finanziati in Italia?”

    M.B: “In Italia grazie alla microfinanza, al microcredito abbiamo realizzato oltre diecimila nuove aziende, dalla fascia della povertà, della non bancabilità, questo significa che abbiamo recuperato alla vita pubblica, alla vita sociale molte famiglie, molte aziende che fino a qualche tempo fa erano dei disoccupati se andava bene, dei clienti per i servizi sociali se non andava altrettanto bene, o dei possibili criminali perché senza lavoro, senza accesso al credito, qualcuno ovviamente può prendere anche strade non ortodosse. Noi invece siamo riusciti a recuperare queste aziende che oggi funzionano, quindi oltre diecimila nuove aziende che oggi sono dei contribuenti, dei consumatori, delle nuove famiglie e tutto a costo zero per il paese, in quanto questi soldi che vengono prestati vengono restituiti, non si parla né di beneficenza né di carità. Significa riportare alla bancabilità persone che fino ieri non potevano farlo. Noi coordiniamo essendo un ente pubblico dello Stato italiano, noi coordiniamo tutte le attività compresa la concessione della garanzia che è il Fondo Nazionale di Garanzia Italiano a concedere, dopo un’istruttoria che i nostri tutor, che sono persone che accompagnano il beneficiario prima, durante e dopo il finanziamento, con un’attività di individuazione e di incoraggiamento, di verifica se il progetto della nuova impresa che nasce è sostenibile, quindi noi siamo un po’ questo momento di coordinamento. Lo Stato italiano che trasferisce in tutto il mondo questa specificità, ha scelto l’economia sociale di mercato, rimette al centro la persona come unico obiettivo della nostra azione.”

    VLT: “E alle Canarie?”


    M.B: “Noi non possiamo intervenire in un paese e fare quello che facciamo in Italia, noi dobbiamo chiedere il permesso e quindi significa che c’è disponibilità della nostra struttura a iniziare dei percorsi per fare microcredito anche in convenzione, una joint venture con la mano pubblica locale. Io ringrazio il popolo canario di questo invito, devo dire che ho trovato un’ospitalità importante. Spero che la comunità italiana partecipi alla vita, non solo sociale, ma anche alla vita culturale, politica di questa popolazione. Gli italiani devono dare il loro contributo, non possono emarginarsi dalle attività perché l’Italia è un’idea che dobbiamo, tutti noi che siamo italiani nel mondo, trasferire come ambasciatori, di un modo di vivere, un modo di pensare, un modo di vestire, di mangiare.”

     

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