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    Puerto de la Cruz non ha abbastanza posti per i cani abbandonati

    Il ritrovamento di un cane abbandonato che non ha potuto essere accolto, ha rivelato la mancanza di spazi regionali per far fronte al collasso dei rifugi e l’insufficienza di risorse e mezzi.

    La denuncia della Polizia Locale dell’impossibilità di accogliere un cane abbandonato nell’unico rifugio di Puerto de la Cruz perché stracolmo, ha dimostrato, ancora una volta, la necessità di un rifugio regionale.

    E’ emersa inoltre l’esigenza di fornire più mezzi e risorse alle associazioni e ai privati che si occupano della cura e del ricovero degli animali senza proprietario.

    Nei giorni corsi un uomo ha trovato lungo Camino de la Costa un cane di taglia media, nero e con le zampe marroni, con un collare, mentre correva da un posto all’altro come se si fosse perso.

    Dopo aver contattato telefonicamente la Polizia Locale, gli agenti gli hanno detto che doveva portare l’animale al rifugio, situato sulla Carretera del Este, per vedere se fosse possibile identificarne il proprietario attraverso il lettore di chip, ma che non era possibile ospitarlo lì per mancanza di spazio.

    Una volta lì, è stato scoperto che il cane non aveva il chip e il responsabile ha confermato che non c’era posto per il cane.

    Di fronte al rifiuto, l’uomo ha chiamato un’amica che aveva da poco adottato un cane perché gli consigliasse cosa fare e gli ha suggerito di chiamare di nuovo la Polizia locale.

    La risposta, però, è stata la stessa: non potevano fare nulla e gli hanno suggerito di provare a tenere temporaneamente il cane (fino al giorno successivo) per vedere se fosse possibile finalmente trovare una soluzione.


    Poiché gli era impossibile tenere l’animale e l’uomo è stato costretto a liberarlo di nuovo, ma ore dopo si è presentato alla stazione di Polizia per presentare una denuncia che è stata pubblicata su Facebook.

    Nel documento si legge che la Polizia avrebbe cercato di rintracciare l’Assessore al benessere degli animali, Alberto Castilla, senza successo.

    Sembrerebbe che una terza persona, abbia parlato con lui per trovare una soluzione insieme al responsabile del rifugio, ma è stato impossibile perché sovraffollato.

    Il sindaco conferma che la situazione a Puerto de la Cruz per quanto riguarda gli animali abbandonati è molto complicata poiché la Polizia Locale non ha né aveva prima i mezzi necessari (numero insufficiente di poliziotti, mancanza di un lettore di chip, gabbie per la raccolta, un locale per lasciare gli animali in caso di emergenza e un veicolo per il loro trasporto) per potersi conformare all’attuale ordinanza sugli animali, che dovrà essere modificata per adattarsi alla reale necessità della città.

    Secondo Castilla, Puerto non è l’unico municipio del Nord a soffrire di questa situazione e ha invitato i tre consigli della Valle oltre a Santa Ursula e San Juan de la Rambla a riunirsi per trovare soluzioni.

    Gli assessori al benessere degli animali dei cinque comuni del Nord si sono riuniti in tre occasioni per discutere la situazione in ciascuno di essi, che è ben oltre le possibilità che i rifugi associati ai municipi possono sostenere.

    Nella ricerca di soluzioni per normalizzare la situazione nella regione, è stato deciso di chiedere al Cabildo de Tenerife di creare un rifugio regionale.

    Il progetto ne prevederebbe la collocazione nella Villa de La Orotava.

    Il primo incontro si è svolto ad ottobre a Los Realejos, seguito da metà novembre da uno a La Orotava e successivamente al Cabildo di Tenerife per proporre la costruzione di un rifugio regionale. Un’esigenza irrimandabile visto il sovraffollamento dei rifugi privati in tutti i comuni.

    Quest’ultimo ha chiesto loro di portare una proposta comune sulla futura localizzazione di un’infrastruttura sempre più necessaria e il cui progetto il Cabildo è disposto a finanziare.

    Parrilla ha sottolineato che la sede deve essere concordata da tutte le forze politiche rappresentate in ciascuna delle sessioni plenarie, altrimenti sarà oggetto di discordia.

    In realtà è sempre stata presa in considerazione La Orotava.

    Già otto anni fa l’allora assessore all’agricoltura, all’allevamento e alla pesca dell’isola, José Joaquín Bethencourt, aveva annunciato che in breve sarebbe stato firmato un accordo con il Comune di La Orotava, dopo la cessione dei terreni del Cabildo nella zona industriale di San Jerónimo per la costruzione del rifugio regionale per gli animali abbandonati.

    Nella sessione plenaria del Cabildo tenutasi ad ottobre del 2019, il gruppo del CC-PNC ha ricordato che questa infrastruttura è stata inclusa nella rete insulare di rifugi per animali come un’altra a Icod de los Vinos, entrambi di nuova costruzione.

    Tuttavia, finora non è stato compiuto alcun passo in questa direzione.

    Una situazione che il Cabildo sarebbe disposto a ribaltare.

    A tal fine, prevede di stanziare più di 830.000 euro nel bilancio 2020 per il benessere degli animali, una voce che comprende i contributi versati ai diversi rifugi dell’isola e che potrebbe essere aumentata in quanto non ancora chiusa.

    Claudia Di Tomassi

     

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