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    Il Dottore risponde: le cardiopatie ipertensive, fra luoghi comuni e reale prevenzione.

    Dott.Alessandro Longobardi

    Sergio Caputo in una bellissima canzone recita: “mi hai detto vai dal medico e che ci vado a fare, non voglio mica smettere di bere e di fumare”.

    In effetti le due righe finali di qualsiasi articolo medico inerente patologie di origine non traumatica finisce con: non fumi, non beva, mangi sano e faccia tanto moto.

    In tutti i casi è meglio che fumare come turchi, bere tanto, ingozzarsi a pranzo e cena e vivere sul sofà, ma nel caso delle cardiopatie ipertensive è particolarmente vero che possa molto sia nella prevenzione che nel sostegno alla cura.

    Non è un luogo comune.

    Parliamo di alterazioni funzionali e strutturali del cuore causate da un aumento della pressione arteriosa.

    Come in genere le cardiopatie può trattarsi di una patologia congenita o acquisita.

    Lo stile di vita e alcune forme batteriche o virali sono alla base delle cardiopatie acquisite che possono appartenere a una delle famiglie delle cardiopatie: ischemiche, valvolari, miocarditi, pericarditi, coronariche, ipertensive appunto.


    L’ipertensione arteriosa a lungo termine causa ingrossamento del muscolo cardiaco, porta dolori allo sterno, aritmie e conseguenti patologie renali e cerebrali (ictus), o infarto.

    LA DIAGNOSI

    Oltre all’ovvio monitoraggio della pressione si raccomanda l’ecocardiogramma e l’analisi del sangue.

    LA CURA

    Ogni caso è diverso, sono l’età, lo stile di vita, il livello di gravità e le eventuali patologie correlate a definire l’approccio farmacologico.

    LA PREVENZIONE

    Che ci piaccia o meno è in questo caso più efficace e più importante che mai, e consiste esattamente nel fare tutte quelle cose scomode e giuste che non ci piace fare.

    Rinunciare quanto più possibile ai grassi saturi, al latte intero, zuccheri, ridurre il sale al minimo, abbondare con frutta, pesce, cereali integrali, verdure fresche.

    Rinunciare a qualche ora di divano e comprare le scarpe da tennis, abolire fumo e alcool.

    E’ permesso il cacao amaro ricco di antiossidanti, buoni amici del sistema cardiovascolare.

    Un paziente di recente mi ha detto:

    “Dottore poteva dirmi direttamente di rinunciare al sorriso… sono tutti i piaceri della vita!”

    Rispondo a lui e a tutti voi che è una scelta semplice, l’alternativa è che al nostro sorriso rinuncino le persone che amiamo e fra i piaceri della vita, si tratta in fondo, di inserire appunto, la possibilità di vivere con i nostri cari un poco più a lungo.

    Una bella macedonia e una passeggiata in fondo, non sono così peggio che togliere il nostro sorriso alle persone che amiamo prima del tempo… no?

    Dott.Alessandro Longobardi

     

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