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    Aggressività al volante, fenomeno in aumento

    Tre canari su dieci ammettono di perdere le staffe quando sono alla guida

    L’aggressività al volante è un fenomeno oggi in forte crescita, analizzato anche dalla Fundación Línea Directa in collaborazione con l’istituto universitario di ricerca sul traffico e sulla sicurezza stradale della Universidad de Valencia (INTRAS).

    Lo studio prende in considerazione la percezione di vari livelli di aggressività basandosi su un sondaggio svolto su 1.700 automobilisti spagnoli circa le abitudini alla guida e confrontato con gli oltre 464.000 incidenti stradali con vittime che hanno coinvolto quasi 789.000 conducenti nel quinquennio 2010-2016.

    La ricerca ha evidenziato che 2,6 milioni di automobilisti spagnoli, pari al 10% del totale, hanno ammesso di aver avuto dispute mentre si trovavano al volante della propria autovettura, che 3,2 milioni hanno letteralmente sfidato altri automobilisti a scendere dal mezzo per affrontarsi viso a viso e che 300.000 conducenti particolarmente aggressivi sono stati coinvolti in vere e proprie risse.

    Cifre sorprendenti che sottolineano un quadro di aggressività molto comune sulle strade spagnole, incluse quelle delle Canarie dove 3 automobilisti su 10 ammettono di provare un particolare livello di tensione quando sono alla guida.

    La mole del traffico sulle strade, gli orari di punta che causano imbottigliamenti e code infinite, orari da rispettare per andare al lavoro o portare i bambini a scuola, sono tutte situazioni che mettono a dura prova la pazienza di chi è al volante, provocando atteggiamenti incivili e per nulla rispettosi del codice della strada: sorpassi improvvisi, strombazzate di clacson al minimo tentennamento quando scatta il semaforo verde, molestie al conducente che precede a bassa velocità, raffiche di abbaglianti, insulti verbali e gestuali fino alla classica “scendi dall’auto se hai il coraggio” sono quindi all’ordine del giorno.

    L’aggressività al volante non solo è una mancanza di civiltà, ma può avere conseguenze negative e talvolta tragiche per i conducenti che ne sono vittime, conseguenze che vanno dalle ammaccature delle auto fino alle zuffe.

    Secondo la ricerca effettuata, il mantenere atteggiamenti provocatori mentre si è alla guida aumenta del 10% la possibilità di essere coinvolti in un incidente e del 30% quello di subire ferite più o meno gravi.


    Solo nel 2016, stando al rapporto che si basa sui criteri stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità circa la guida aggressiva, ci sono stati 31.000 automobilisti con elevato livello di aggressività che sono stati coinvolti in 28.600 incidenti con vittime.

    Qualcuno ha già cominciato a parlare di una sorta di machismo stradale, per il quale il profilo del conducente aggressivo corrisponde ad un giovane uomo di circa 32 anni, generalmente accompagnato, con livello di istruzione basso corrispondente alla licenza di scuola media, con ammanco di punti sulla patente e che circola principalmente su percorsi urbani.

    Secondo l’analisi questo profilo di conducente reagisce con molta più aggressività nei confronti delle donne e degli automobilisti alle prime armi, con i quali tende ad avere meno pazienza e a insultare più facilmente ricorrendo ad espressioni tipicamente da macho.

    Murcia e La Rioja sono le comunità autonome dove gli intervistati hanno ammesso di essere i più irascibili al volante, mentre i galiziani sono risultati i più tolleranti; i conducenti canari, con una diffusione del fenomeno pari al 30%, sono al di sotto della media nazionale.

    All’interno della penisola, sono i madrileni e i catalani i più aggressivi alla guida.

    Ma perché gli spagnoli in generale risultano così irascibili quando guidano?

    Le cause sono, a giudizio degli stessi automobilisti, le più svariate e quindi il 20% ammette di subire un eccesso di stress, derivante principalmente dal ritmo frenetico del lavoro e dalla gestione della famiglia, il 15% imputa i propri attacchi d’ira ai comportamenti di altri automobilisti e il 12% individua negli imbottigliamenti la maggiore causa della perdita della pazienza.

    In particolare durante le situazioni di incolonnamento, gli automobilisti hanno ammesso di agire in modo molto aggressivo poiché coperti da anonimato e per irritazione dovuta alle basse velocità.

    Particolarmente interessante è il fatto che per il 57% degli automobilisti l’aggressività è più marcata quando si trovano con amici, per il 42% quando sono soli e per il 62% quando trasportano a bordo i propri figli.

    Tra le proposte delle autorità spagnole per ridurre questi comportamenti, vi sono sanzioni piuttosto pesanti come l’eliminazione dei punti sulla patente, campagne di sensibilizzazione a partire dalle scuole guida, il fermo del veicolo, l’obbligo a partecipare a colloqui con vittime di incidenti stradali, fino alle più classiche multe.

    Alcuni consigli promossi dalla DGT in previsione di spostamenti durante i grandi flussi vacanzieri, sono quelli delle famose partenze intelligenti, (ammesso che esistano ndr), da effettuare quindi in orari o giorni presumibilmente meno trafficati, unitamente ad un atteggiamento rilassato in caso di ritardo, avvisando semplicemente che non si arriverà all’orario previsto per ovvi motivi.

    Insomma, perdere la calma può risultare veramente pericoloso e, in caso di eventuale discussione con altri automobilisti, il consiglio è quello di non mettersi immediatamente al volante, prendendosi il giusto tempo per tranquillizzarsi senza esasperare l’accaduto.

    di Ilaria Vitali

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