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    Protezione degli animali alle Canarie

    Con la revisione della legislazione sulla protezione degli animali (si tratta ancora solo di un progetto di legge), il Governo delle isole Canarie intende migliorare ed implementare l’attuale legge in vigore (Legge n.8/1991), regolando in un unico testo normativo i principali aspetti relativi al possesso di animali.

    Tra le questioni salienti incluse in questo progetto preliminare, vi è il divieto di circhi con animali così come dei combattimenti di galli o animali da compagnia. Riguardo ai circhi, va subito chiarito che il Governo canario non può impedire loro di possedere ed utilizzare animali (a riguardo esiste una specifica normativa a livello nazionale), tuttavia può impedirne l’uso durante gli spettacoli in territorio insulare.

    La normativa prevede anche l’introduzione di una quota massima di animali da compagnia con il fine di favorire da un lato il benessere degli animali e dall’altro una più armoniosa convivenza con il vicinato.

    Altra modifica prevista molto importante è l’obbligatorietà, per coloro che sollecitano licenze di caccia, di rispettare gli stessi requisiti di identificazione e trattamento sanitario che in genere sono richiesti per gli animali da compagnia: ad esempio contempla il requisito dell’identificazione degli animali esclusivamente tramite microchip o altri sistemi similari, vietando tatuaggi o marchi, contempla l’obbligo di superare ispezioni veterinarie periodiche ed obbliga alla sterilizzazione in specifiche situazioni. Lo scopo è principalmente migliorare le condizione di vita degli animali e frenare il fenomeno dell’abbandono senza che si possa risalire al proprietario.

    La normativa aspira, attraverso l’implementazione delle strutture esistenti e l’incremento di fondi, ad evitare, in lasso di tempo purtroppo non definibile, il sacrificio di animali nei rifugi.

    Aspira anche a fornire una connotazione educativa alle multe previste in caso di infrazione. Infatti, oltre alle multe di carattere pecuniario, sono previste pene accessorie come lavori utili alla comunità o l’inibizione -temporanea o definitiva- di possedere animali.

    Si spera che queste e tutte le altre misure previste nella nuova normativa siano accompagnate da un’effettiva applicazione, nonché (sotto la supervisione dei singoli comuni) da campagne per rendere le persone maggiormente consapevoli delle responsabilità che comporta il possesso di un animale sia a livello privato che sociale.

    Avv. Elena Oldani


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