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    Pensionati in fuga in Portogallo

    Dopo la celebre fuga dei cervelli, sono ora i pensionati a lasciare l’Italia alla ricerca di condizioni migliori per vivere e godere in serenità dei frutti di un lungo percorso lavorativo; nuova terra promessa per gli over 65 è il Portogallo, ultimo paradiso fiscale dal piacevole clima e in grado di offrire buon cibo, una storia affascinante e una vivace cultura.

    Stando a un recente rapporto stilato dalla CGIL, sarebbero i siciliani i maggiori protagonisti di questo fenomeno, con circa 10.000 persone che lasciano ogni anno Palermo per emigrare al nord o all’estero.

    E se qualcuno insiste che l’economia italiana si stia lentamente riprendendo, il numero di italiani che lasciano la patria per altri lidi non solo non cenna a diminuire, ma risulta aumentato del 3,5% solo nel corso del 2017.

    Gli italiani che vivono all’estero rappresentano, con 5,4 milioni di soggetti, il 10% della intera popolazione nazionale, cui si aggiungono, paradossalmente, anche gli stranieri che nel 2015 in 45.000 hanno lasciato l’Italia.

    Il fenomeno della fuga degli over 65 è un ulteriore tassello di un grande puzzle di movimenti al di fuori del Bel Paese destinato ad aumentare, basti considerare che dal 2010 al 2015 il numero di pensionati emigrati è più che raddoppiato, da 2.553 a 5.345.

    Tra i paesi favoriti dopo il Brasile, assume ormai particolare importanza il Portogallo che, dato non insignificante, è stato definito dal Global Peace Index del 2017 il quinto paese più pacifico al mondo e uno tra i migliori in quanto a qualità della vita, clima favorevole, ottimo cibo e un passato storico culturale affascinante.

    A completamento degli aspetti positivi vi è poi quello relativo alle agevolazioni fiscali, estremamente vantaggiose per chi sceglie il regime di residenza abituale NHR, per il quale è necessario vivere nel paese per almeno 183 giorni all’anno.

    Così facendo si accede all’esenzione delle tasse per i primi dieci anni, situazione che per i pensionati italiani si traduce in un risparmio del 30% del loro reddito.


    Numeri su cui riflettere, considerando che il 60% dei pensionati vive con meno di 750 euro al mese e che in Portogallo quella somma risulta rivalutata in positivo.

    Se si aggiunge infine che la vita all’estero comporta anche un più adeguato livello di servizi sanitari, quello del minor carico fiscale è solo uno dei molteplici fattori attrattivi per chi, alla fine di una lunga porzione di vita lavorativa, decide di goderne i frutti senza troppi pensieri.

    Ma non sono solo gli italiani a considerare il Portogallo una vera e propria terra promessa: sarebbero 50.000 gli europei che hanno lasciato i propri paesi di origine per trasferirsi principalmente a Lisbona, seguiti dagli americani che trovano il paese uno dei più attraenti d’Europa grazie a storia, architettura, cucina e clima, parametri comuni evidentemente a tutti gli abitanti del globo.

    Nel mese di novembre 2017 Live and Invest Overseas ha stilato un elenco delle 13 migliori destinazioni per i pensionati, individuando nella regione portoghese dell’Algarve il posto migliore in Europa dove trasferirsi.

    Ma, sorpresa, ai primi posti della classifica appare Città Sant’Angelo in provincia di Pescara, meravigliosa città collinare italiana che attira molti expat europei.

    L’erba del vicino è sempre più verde?

    di Ilaria Vitali

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