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    Impariamo a non sprecare l’acqua!

    Risaputo che al sud dell’isola non piove quasi mai, non si riflette sul fatto che sprecare l’acqua implichi una minaccia per la campagna e per gli abitanti delle zone medio alte. Si teme così il fantasma delle restrizioni sul consumo dell’acqua in questi luoghi, come del resto già avviene a Vilaflor, dove nella scorsa estate durante la notte dai rubinetti delle abitazioni non scendeva una goccia d’acqua.

    Chi di noi è abituato al risparmio sul consumo dell’acqua? Tutti più o meno ne usiamo spesso in sovrabbondanza. Per questo motivo Wladimiro Rodriguez Brito, che è stato consigliere insulare per l’ambiente e il paesaggio, ed è esperto di queste problematiche, ci invita ad usare l’acqua con parsimonia, e rimprovera i politici che non hanno svolto il compito non investendo a sufficienza sulla purificazione delle acque.

    Si sa, questo non procura voti, come invece succede con le feste, e le luci che le illuminano.

    L’isola di Tenerife, afferma l’esperto, è passata da una produzione di 30 milioni di mc nel 1930 a 200 milioni del 1970, che rappresentava 6.000 litri al secondo. Ora però, per il sovrasfruttamento dovuto all’aumento della popolazione, siamo sotto i 3.000 litri al secondo.

    Potremmo evitare il disagio causato a Vilaflor quest’anno, adottando delle misure per garantire che l’acqua raggiunga le aree alte. C’è un conduttura a Niagara, di ottima qualità, la cui acqua vien usata sulla costa, e nella irrigazione dei bananeti della zona, quando invece si potrebbe usare l’acqua dell’impianto di dissalazione di Fonsalia. L’acqua delle zone alte dovrebbe essere utilizzata principalmente per l’agricoltura. Questo purtroppo è un dibattito sul quale rimane ancora molto da sviscerare. Riempire piscine, innaffiare prati non può essere più importante che irrigare campi di patate, cavoli o lattuga. Il professore è anche un sostenitore di un maggior riutilizzo dell’acqua trattata, campo dove Tenerife è stata una pioniera. Ora invece, stiamo riutilizzando solo un 30% delle acque reflue, tutto il resto lo scarichiamo nel mare o nel sottosuolo. Quest’anno, grazie al problema delle alghe, le istituzioni hanno finalmente messo mano al problema del trattamento delle acque reflue. Abbiamo 1.600 km di condutture e molti tratti sono intasati. Pulirli non è un compito facile. Le leggi attuali rendono infatti la pulizia un calvario. Si è legiferato come se non dovessimo vivere su questa isola. Con la pulizia dei condotti di Niagara, si ripristinerebbe la normalità in Vilaflor, compresa l’irrigazione dei campi.

    La prima cosa da fare sarebbe, come dicevamo, cambiare l’approccio nei confronti dell’utilizzo dell’acqua. Discorso che vale ovunque nel mondo, ancora più a Tenerife. L’acqua è una risorsa che non andrebbe sprecata come siamo abituati a fare! In aggiunta alla mentalità sbagliata, alla cattiva condizione delle condutture e al basso riutilizzo di acqua trattata esiste il problema delle perdite. Ci sono municipalità in cui si perde più del 60% dell’acqua. E’ innegabile che questo fatto costituisca un serio problema che richiede una nuova rete di distribuzione di acqua potabile. Dobbiamo preparaci a vivere con la possibilità di incorrere in restrizioni idriche, ipotizza il professore.

    Dobbiamo in qualche modo intervenire. Le piante di dissalazione sono un miraggio, perché è una bugia che possano risolvere tutto. In primo luogo, si devono creare le condizioni per pulire le tubature, dobbiamo incrementare la purificazione e l’uso di acqua trattata, e per finire come sopra detto dovremmo dare la priorità alla costruzione di una nuova rete. Ci sono tubature che hanno più di 70 anni. Se vogliamo aprire il rubinetto e bere, in futuro, andrebbero cambiate. Ci sono cose che non hanno prezzo, e l’acqua è una di queste.

    Danila Rocca


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