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    Tenerife, a secco i bacini di Erjos

    L’immagine dei bacini di Erjos completamente vuoti è la più rappresentativa dell’attuale situazione d’emergenza in cui versa Tenerife a causa della mancanza di precipitazioni: allarme carenza risorse idriche sull’isola.

    I bacini di Erjos, situati nel parco rurale del Teno e originati dall’azione estrattiva dell’uomo, rappresentavano delle vere e proprie oasi di fondamentale importanza per una grande varietà di flora e fauna dell’isola, come il salice canario, gli uccelli migratori che qui riposavano nella lunga tratta tra Europa e Africa, le anatre, gli aironi e le rane, tutti improvvisamente scomparsi a causa della penuria di acqua.

    Grazie alla particolare umidità del terreno, i bacini di Erjos divennero impermeabili, dando vita a una serie di vasche che si riempiono con le piogge, meta di amanti dell’ambiente e delle escursioni.

    Stando al rapporto mensile metereologico di ottobre 2017, si è verificato il periodo più secco fino ad ora di tutto il secolo, tanto che lo stesso sindaco di Los Silod, Santiago Martín, non ricorda esattamente l’ultima volta che i bacini sono rimasti a secco, se non nell’estate del 2007 a causa di terribili incendi che devastarono il nord di Tenerife.

    A sottolineare la gravità della situazione, l’ex consigliere all’Ambiente nonché professore emerito di Geografia della Università di La Laguna, Wladimiro Rodríguez Brito, che afferma che la carenza eccezionale di piogge sull’isola non solo sta deteriorando le falde acquifere, ma sta provocando un duro impatto a vegetazione e fauna fino a oggi presenti.

    Gli stessi pini canari, una specie molto resistente anche a lunghi periodi di siccità, hanno cominciato a ingiallire, così come i 50.000 ettari di foresta che ricoprono Tenerife.

    L’acqua, precisa Brito, è una risorsa particolarmente scarsa in tutto il mondo e il suo consumo domestico smodato, unitamente a fattori climatici eccezionali, costituiscono una grave minaccia per l’ecosistema e per l’uomo.

    Le conseguenze sull’agricoltura sono ancora ignote, continua Brito, dal momento che novembre e febbraio dovrebbero essere i mesi più piovosi dell’anno, ma vista l’eccezionalità del fenomeno lo stesso Cabildo di Tenerife sta cercando di sensibilizzare utenti e amministrazioni riguardo il problema della siccità.


    Il Cabildo ha infatti adottato una serie di misure che vanno dalla costruzione di nuovi impianti di trattamento acque, attraverso l’espansione degli impianti di desalinizzazione e la bonifica di nuove aree, soprattutto al nord dell’isola, ma, come affermando gli ultimi dati, al primo dicembre 2017 le risorse idriche di Tenerife sono solo al 23% della loro capacità, con un aumento di appena il 2% per effetto del calo delle temperature.

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