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    La Policía Ecólogica sequestra due tartarughe vietate

    Sono due le tartarughe sequestrate dalla Policía Ecólogica canaria che rientrano nel regio decreto 630/2013 del 2 agosto, con il quale il Catálogo spagnolo delle specie esotiche invasive le identifica come specie soggette a totale proibizione di detenzione e vendita in Spagna.

    Le due tartarughe, una Trachemys scripta elegans, ovvero dalle orecchie rosse, e una Trachemys scripta scripta, la tartaruga dalle orecchie gialle, erano possedute da individuo senza precedenti similari e quindi non soggetto, con ogni probabilità, a multa esosa, come previsto invece dalla legge 42/2007 relativa al patrimonio naturale e della biodiversità, che indica il pagamento di una sanzione tra i 3001 e i 200.000 euro per chi infrange quanto disposto.

    Il funzionario responsabile della Policía Ecológica di La Laguna, Tinguaro Méndez, ha sottolineato che la collaborazione dei cittadini si è rivelata fondamentale per operare il sequestro delle due tartarughe, stabulate a Valle de Guerra.

    Nel caso specifico grazie allo screenshot di una pagina su web nella quale si offriva l’acquisto delle due tartarughe, la polizia ha potuto provvedere alle indagini e arrivare al proprietario delle due specie la cui vendita e il cui possesso sono soggetti a sanzioni.

    La diffusione via internet sui social network di un mercato parallelo di animali proibiti è sempre più frequente, afferma Méndez, che precisa che nel caso delle due tartarughe, se lasciate libere a La Laguna in un tempo medio di 15 anni, sarebbero in grado di creare notevoli danni all’ecosistema a causa della velocità con cui si riproducono e con cui attingono al cibo che trovano nell’ambiente.

    La piccola dimensione delle due tartarughe ha attirato l’attenzione della polizia che, una volta preso atto della loro messa in vendita su internet, ha ipotizzato che queste potevano non essere su territorio spagnolo prima del 2013, anno in cui è entrata in vigore la disposizione che ne vieta la detenzione e la vendita.

    Per tutti coloro infatti in possesso di animali rientranti nel decreto regio prima del 2013, è stato possibile regolarizzare la situazione facendo denuncia alle autorità competenti e nel caso del soggetto di Valle de Guerra, risultava evidente il tentativo di sbarazzarsi di due scomode specie che, dopo il sequestro, sono state trasferite alla Fundación Neotrópico a La Laguna.

    Méndez ha infine precisato che questa tipologia di animali può rappresentare un serio pericolo non solo per l’ambiente e l’ecosistema naturale che non sono loro propri, ma anche per l’uomo, che può essere infettato da legionella e stafilococco.


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