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    Nelle isole Canarie sono già 80 i decessi nel 2017 dovuti all’annegamento

    Le Isole Canarie hanno raggiunto la triste cifra di 80 morti per annegamento finora quest’anno, dopo i tre morti registrati ieri su diverse spiagge delle isole.

    Questo dato è già superiore a quello registrato nello stesso periodo del 2016, quando si sono verificati 67 decessi per annegamento, ossia 13 in meno rispetto al 2017, un aumento di decessi di uno spaventoso 19,4%!

    Quest’anno sono morte 7,3 persone/mese.

    Ogni dieci bagnanti che hanno perso la vita nell’acqua, sette erano stranieri di dodici nazionalità diverse, con i tedeschi che hanno stabilito un triste record (25 dal 2015 ad oggi), seguono ma a “lunga distanza” i britannici e i francesi.

    Molte vite sono state salvate grazie al salvataggio dei soccorritori,  il 74% in più rispetto allo stesso periodo del 2016.

    Per quanto riguarda gli incidenti registrati tra gennaio e il 22 novembre, sono state colpite in totale 186 persone, il che, oltre ai decessi, indica che 36 bagnanti hanno subito un’annegamento parziale, 19 incidenti idrici e due incidenti nelle aree portuali.

    Per quanto riguarda il profilo della persona annegata sulle isole, corrisponde principalmente ad un uomo di origine straniera, di età compresa tra i 50 e gli 80 anni, che subisce l’incidente in una zona balneare tra le ore 11.00 e le ore 17.00.

    GRAN CANARIA IN TESTA PER NUMERO DI INCIDENTI


    Gran Canaria occupa il primo posto con 32 morti, mentre Tenerife ha raggiunto 20 morti, seguita da Fuerteventura con 14, Lanzarote con 9, La Palma con tre, mentre La Gomera e El Hierro con uno su ogni isola.

    In termini di età, il 50% delle vittime dell’incidente sono adulti, seguiti da persone con più di 60 anni (28%), minori (12 per cento) e persone di età sconosciuta (10 per cento).

    Così, l’ambiente in cui si verifica l’incidente è costituito principalmente da spiagge (84%), seguite da aree portuali (7%), piscine (5%) e piscine naturali (4%).

    Infine, ha sottolineato che soprattutto questi incidenti hanno colpito i bagnanti (70%), seguiti da pescatori (13%), subacquei e sport acquatici (6%) e altri (5%). In riguardo all’orario tali incidenti si sono verificati al mattino (39%), pomeriggio (44%), sera (12%) e in orario sconosciuto (5%).

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