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    Icod de los Vinos, emergenza per il Parque del Drago

    Il gruppo di governo dell’Ayuntamiento di Icod de los Vinos sta lavorando a un piano di azione per affrontare le numerose e gravi carenze riscontrate nel Parque del Drago, un’area emblematica per la botanica autoctona che ora ha bisogno di migliorare la propria immagine per diventare una delle principali attrazioni etnografiche del comune e di Tenerife.

    La situazione di abbandono in cui versa il Parque del Drago, la presenza di barriere architettoniche che ne vieta la fruizione da parte di persone con disabilità o da mamme con bambini, i bagni provvisori in attesa che vengano ripristinati quelli esistenti, i numerosi danni alle tettoie e al mobilio, oltre all’errata identificazione della flora nativa che è stata mescolata con altre piante di diverso bioclima, sono le problematiche maggiori che la struttura presenta e che il gruppo di governo municipale deve affrontare rapidamente per non rischiare di perdere in immagine e in attrattiva.

    Attualmente le riunioni con le diverse amministrazioni per accelerare le opere di miglioria si susseguono a ritmo serrato, unitamente a tavoli di lavoro per organizzare la miglior soluzione per celebrare il centenario della nomina del millenario Drago a monumento nazionale, come ad esempio la realizzazione di una recinzione consona alla bellezza e all’importanza della storica pianta.

    Nel passato la mancanza di investimenti ha pesato gravemente sulle condizioni del Parque del Drago, da oltre 20 anni gestito dalla società comunale Icodetsa, eccetto per quella del secolare Drago affidato al Consistorio.

    Finalmente, e prima che sia troppo tardi, la situazione di uno dei luoghi emblematici di Tenerife e di tutto l’Arcipelago pare sia diventata una priorità per i nuovi dirigenti del Consistorio icodense.

    Il parco che circonda il Drago Millenario, la cui estensione è pari a oltre tre ettari, fu disegnato tra il 1997 e il 2000 dai professori dell’Università La Laguna Wilfredo Wildpret de la Torre e Victoria Eugenia Martín Osorio.

    L’esemplare di Dracaena Draco che vi abita è considerato uno dei più antichi esseri viventi al mondo, con una età stimata di circa un migliaio di anni, un’altezza di oltre 16 metri e una base di 20, oltre a un peso stimato di 140 tonnellate, 80 delle quali solo nel cappello.

    E per un essere così, è davvero un peccato non riservare un minimo di rispetto e di salvaguardia.


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