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    La Palma, isla non proprio bonita

    A dispetto della sua fama e del suo aspetto di Isla Bonita, La Palma pare avere notevoli problemi strutturali nel settore del turismo, che non le consentono ancora di trovare un ruolo di nicchia per la posizione che attualmente occupa, lontana dal modello di turismo massiccio delle grandi isole ma superiore a quello più contenuto di isole come La Gomera e El Hierro.

    Il Direttore della cattedra Caja Canarias-ASHotel-Universidad de La Laguna, Raúl Hernández Martin, ha aperto la Universidad de Verano di La Palma con una conferenza inaugurale nella quale ha cercato di rispondere alla domanda se è possibile parlare di modello turistico anche per la Isla Bonita.

    La Palma, secondo Martin, deve sfruttare maggiormente le proprie potenzialità, legate soprattutto alla natura che dovrebbe diventare la spina dorsale di un modello unico e identificativo.

    Ma per far arrivare sull’isola dei turisti occorrono ancora molti step da superare, quali la formazione, l’innovazione, la conoscenza e le strutture.

    Non si parla di numeri magici di posti letto necessari ad affrontare la sfida, bensì di  necessaria differenziazione, sfruttando i margini di crescita che ancora esistono ma senza essere adeguatamente presi in considerazione.

    I problemi strutturali, benché non centrali alla discussione, sono una realtà che si riflette negli indicatori quali il fatturato per camera disponibile che, per la Isla Bonita, risulta essere il più basso delle isole Canarie, inferiore addirittura a quello di La Gomera.

    Il problema principale, sottolinea Raúl Hernandez Martin, è che La Palma fino ad ora non ha chiaramente creduto di aver bisogno del turismo e ne è un chiaro segnale una certa riluttanza del tessuto sociale di voler assomigliare ad altri territori dell’Arcipelago, dove il turismo è diventato motore trainante dell’economia.


    La Palma del resto non può diventare una fotocopia delle altre realtà dell’Arcipelago, bensì deve unicamente sfruttare la propria natura per creare un modello virtuoso e rispettoso dell’ambiente, elemento sufficiente a creare una domanda di turismo peculiare e già molto in crescita.

    Sia il rettore dell’Università di La Laguna Antonio Martinón che il presidente del Cabildo Anselmo Pestana, spingono per sviluppare nuovi progetti per il futuro della Isla Bonita, inclusi quelli relativi all’istruzione superiore che consentirebbero una formazione d’eccellenza in grado di essere al servizio del nuovo modello turistico, oggetto della nuova sfida.

    di Franco Leonardi

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