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    Aerei con veleno e il sorriso del pagliaccio, conoscete queste leggende metropolitane?

    Cosa sono quelle scie che gli aerei lasciano dietro il loro passaggio?

    Aumentano ogni giorno, si intersecano creando trame inquietanti nel cielo e noi, con il naso all’in su, rimaniamo a favoleggiare sull’origine di quanto, bene o male, ci tocca di respirare.

    Ebbene, c’è una vicenda ben più oscura che riguarda gli aerei e che si è svolta per lo più nelle zone di Almería e Murcia dove, gli avvistamenti di velivoli dal colore nero che rilasciavano strane sostanze tra le nuvole, hanno creato per un lungo periodo un certo clamore mediatico.

    Pare che i terreni su cui gli aerei volavano rilasciando sostanze non bene identificate, diventassero improvvisamente aridi e incoltivabili, tanto che perfino le autorità intervennero con denunce alla Guardia Civil.

    Gli aerei misteriosi sono legati alle Canarie dal fatto, reale, che le isole per un certo periodo sono state uno dei luoghi dove sono stati testati negli anni ottanta sostanze a base di ioduro di argento, cosparse tra le nuvole da velivoli appositi, al fine di prevenire la formazione di grandine e favorire le precipitazioni.

    Intorno al 2000 però si aggiunse a questa sostanza una variante che poco aveva a che fare con il meteo e molto invece con i terreni adibiti a caccia.

    Si narra che il Gobierno, intenzionato a sbarazzarsi dei cacciatori di lepri, ordinò di spruzzare un veleno sui terreni al fine di eliminare le prede e con la conseguenza, ovvia, di provocare la morte di molti altri animali, tra cui uccelli e mufloni.

    La moria, secondo la leggenda popolare, diventò così evidente da trasformarsi in principale argomento di conversazione tra gli abitanti, senza tuttavia mai ottenere un riscontro reale dalle fonti coinvolte.


    Ma se vi è qualcosa di più inquietante delle scie degli aerei, questa è sicuramente la figura emblematica del pagliaccio, protagonista di uno dei più terrificanti romanzi di S.King.

    La storia del pagliaccio che ride è vecchia di secoli e ogni anno, durante il Carnevale, si arricchisce di nuovi particolari, tanto che durante quello del 2003 venne emesso un comunicato stampa ufficiale nel quale si tentò di dissuadere l’opinione pubblica sulla veridicità dei fatti.

    Nei giorni della festa più amata dall’Arcipelago, comincia a diffondersi la notizia dell’esistenza di una terrificante pratica attuata da bande di giovani teppisti, che consiste nell’avvicinare una persona chiedendole di scegliere tra una pugnalata e un sorriso, una quanto mai atroce versione del più classico dolcetto o scherzetto.

    La povera vittima, spaventata a morte, sceglie ovviamente la seconda opzione, ignara che quel sorriso verrà praticato sulla sua faccia, incisa da parte a parte agli angoli della bocca, prima di subire, come se non bastasse, un pestaggio con mazze da baseball.

    Insomma, un sorriso da portare tutta la vita, un po’ come quello praticato dal personaggio di Joker in Batman.

    A Madrid si narra che lo stesso trattamento fosse abitudine comune di gruppi neonazisti che non si limitavano a deturpare il volto del malcapitato e di fratturarne qualche ossa, ma anche di violentarne la donna o di rompere i denti all’uomo contro il cordolo del marciapiede.

    Un tripudio di violenza che terrorizza coloro che vengono a conoscenza della leggenda metropolitana, perché di fatto non si è mai verificato alcun episodio di questo tipo, e che si carica delle presunte testimonianze di chi conosce amici che a loro volta hanno amici cui sarebbe capitato l’incontro maledetto con i teppisti del pagliaccio che ride.

     

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