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    Cronaca di una morte annunciata, il Pino Esrrengado

    Foto da Tenerife-ecologia.blog

    Nell’area di Arico, nella zona conosciuta come El Cruce de Las Casitas, su una collina molto esposta agli alisei, sorge un singolare pino canario, meglio conosciuto come Pino  Derrengado, ovvero paralizzato, o Esrrengado, nome che gli deriva dalla sua particolare forma.

    Il pino, che si presume abbia più di 300 anni, non è rivolto al cielo ma nel punto più alto del suo tronco, a circa 2 metri, inizia a ripiegarsi seguendo il terreno, con rami forti e tenaci, fino a formare un cappello di 8 metri di diametro.

    Le ipotesi circa la particolare crescita del pino Esrrengado sono diverse, una di queste riguarda la possibile azione naturale del vento che ha dovuto subire fin dalla nascita, quando il tronco risultava ancora sufficientemente flessibile da poter essere piegato seguendo le sferzate degli alisei.

    L’unicità di questo pino è determinata non solo dalla sua veneranda età, ma da questa particolare forma che ricorda molto la Sabina de la Dehesa dell’isola di El Hierro.

    La Sabina è una specie di conifera di una zona spopolata dell’isola di El Hierro, che risulta abbattuta e costretta a svilupparsi verso il terreno a causa della forza dei venti.

    Riguardo al pino Esrrengado, nonostante il suo aspetto tortuoso e per molti sofferente, l’albero in realtà si è semplicemente adattato a condizioni atmosferiche avverse, resistendo per oltre 300 anni al passaggio di intemperie, che a circa 530 metri di altitudine si accompagnano ad un costante vento spesso poco clemente.

    A preoccupare lo stato di salute di questo anziano e solitario esemplare di pino è in realtà l’ambiente che lo circonda, invaso nel corso del tempo da tralicci del telefono, tubazioni, detriti, spazzatura e una strada sterrata che corre a pochi centimetri dal suo tronco principale.

    L’unico modo per proteggere il pino Esrrengado di Arico è, paradossalmente, un’anacronistica catena di metallo che, pur nella sua sgradevole bruttura, ne limita i danni derivanti da incuria e degrado ma che relega, un poco umiliandola, la sua bellezza.


    Secondo le tradizioni popolari, il pino Esrrengado ha da sempre il desiderio di liberare le sue radici dall’infelice terreno in cui è nato, per volgere al cielo, sviluppando rami vicino al suolo come fossero braccia in grado di spingere forte su quella terra ingrata e fuggire lontano.

    Un destino amaro, secondo la leggenda, perché più i forti rami avanzano, maggiore è la stabilità del pino e quindi più lontana la possibilità di volarsene via.

    Ma forse oggi il pino Errengado è più che mai vicino al suo sogno, che raggiungerà non per la forza dei suoi possenti rami ma per l’incuria che lo umilia ben più del vento.

    di Ilaria Vitali

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