Buone notizie per Puerto de la Cruz che, con un’aumento del 2,8% nel solo primo trimestre, dimostra una decisa impennata del turismo che si evidenzia con un totale di 202.104 turisti accolti nelle strutture alberghiere, vale a dire un 4,1% in più rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, per quanto negli stabilimenti extra alberghieri si sia rilevato un calo dell’1,2%.
A fronte di questa indubbia impennata, il presidente del Cabildo di Tenerife, Carlos Alonso, ha osservato che Puerto de la Cruz è riuscito a resistere alla spinta del cosiddetto effetto calendario di Pasqua, che nel 2017 si è svolto tutto nel mese di aprile, quando l’anno precedente è caduto in marzo, effetto che ha portato a una diminuzione dei dati relativi ai soggiorni.
Nel primo trimestre Puerto ha registrato un indotto pari a 1,6 milioni di euro, un calo rispetto all’anno passato dello 0,2%, così come per il totale dei pernottamenti, 1,1 milioni di euro, realizzati negli hotel.
I turisti alloggiati a Puerto sono rimasti una media di 8,01 giorni, mentre il tasso di occupazione medio delle strutture ricettive della zona è stato del 76,4% (1,7% in meno rispetto all’anno scorso), in particolare per quanto riguarda gli hotel l’occupazione è stata dell’80,3% (2,3% in meno) e per le strutture alternative è stata del 67,8% (-0,6%).
Il mercato spagnolo è stata la principale fonte di turisti per Puerto, con il 31,4%, vale a dire il 3,2% in meno, ma, come sottolinea il consigliere insulare del Turismo Alberto Bernabé, se da un lato questo calo è dovuto all’effetto calendario pasquale, per il turismo internazionale, vero responsabile dell’impennata di presenze, si è assistito ad un aumento del 5,8%, composto per lo più da britannici, tedeschi, francesi, danesi, italiani, austriaci, russi, norvegesi, olandesi.
Meno bene per Finlandia e Irlanda che risultano in calo del 2,2% e del 4% rispettivamente.
A dispetto di cali ritenuti quindi fisiologici e da imputare al particolare calendario del 2017 relativamente alla Semana Santa, Puerto dimostra ancora una volta di saper reggere alle contingenze e di affrontare il mercato del turismo con grande tenacia e impegno.
dalla Redazione