La peggior faccia degli italiani nel nord di Fuerteventura.
Domenica, 3 gennaio 2016
Oltre alla gente meravigliosa che è riuscita a mettere insieme il meglio della cultura majorera con quella italiana, purtroppo si sta cominciando a far notare la faccia peggiore del gruppo degli italiani nel nord di Fuerteventura.
Ecco alcuni esempi che ci sono arrivati:
Inchiesta sul riciclaggio di capitali
La vistosa proliferazione di attività gestite da italiani comincia a suscitare sospetti fra gli agenti che si occupano di reati economici.
Nel piccolo villaggio marino di Corralejo è facile accorgersi dell’esistenza di una moltitudine di attività aperte con un investimento milionario dove non entra neppure un solo cliente.
Sono caffetterie, pizzerie e ristoranti italiani che servono da paravento per il riciclaggio dei capitali!
L’operazione, come ci spiegano agenti specializzati, consiste nel prendere denaro non dichiarato all’Agenzia delle eEntrate italiana e “camuffarlo” con fatture false a Fuerteventura.
«La ristorazione è l’attività ideale per queste pratiche», ci viene assicurato. «nessuno va a controllare se si vende un caffè o se ne vendono 100, così si può far diventare legale denaro che non lo è» ci dice questo agente.
Requisito per lavorare in una caffetteria: si assumono solo italiani
Leggiamo svariati messaggi di posta elettronica di giovani locali che hanno cercato di trovare lavoro nel nord di Fuerteventura. «Mi ricordo di quando avevo presentato il mio curriculum in varie caffetterie a Corralejo e che il padrone, italiano, mi aveva chiesto: sei italiana?», ci scrive. «Riusciranno ad abbassare la lista dei disoccupati in Italia ma qui sicuramente no», conclude.
Questo è il lato amaro di una strategia commerciale orientata ad una sempre maggior presenza di italiani sull’isola, per la quale i clienti chiedono di essere serviti da personale che parla la loro lingua.
Feste in una zona protetta
Il tema delle feste nel Parque Natural de las Dunas dei Corralejo rappresentato una delle più grandi polemiche scoppiate negli ultimi mesi sulle reti sociali, almeno secondo quello che ci racconta un lettore attraverso la posta elettronica.
«Fortunatamente, l’Ayuntamiento de La Oliva e il SEPRONA si sono affrettati ad intervenire», afferma. Nondimeno, chiarisce che «un consigliere ecologista ha incoraggiato ad andare a queste feste». Non è chiaro a chi si riferisse…
Queste famose feste sono state celebrate senza nessuna possibilità di essere autorizzate, dato che si tratta di un parco naturale protetto. Oltretutto, essendo zona di speciale protezione degli uccelli (ZEPA), la musica ad alto volume è totalmente proibita.
«Quel video però ha circolato per tutto Internet», ci confermano.
La festa è stata organizzata da un imprenditore italiano e vi hanno partecipato vari Disk Jockey provenienti da quel paese. Curiosamente, nessun gruppo politico comunale dell’opposizione ha presentato una qualche denuncia contro quell’attentato all’ambiente.
(preso e tradotto da un sito majorero http://fuerteventuralimpia.blogspot.com.es/2016/01/peor-cara-italianos-blanqueo-fiestas-capitales.html?m=1)