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    Lettera al Direttore

    Caro Direttore,

    Da qualche tempo ho la fortuna di essere ospitata da questa splendida isola. Scelta principalmente per il suo clima , che continuo a vivere intensamente e con mai scemato entusiasmo.

    Però… trovandomi, volente o nolente, a frequentare anche Italiani ho dovuto constatare qual è lo sport qui maggiormente praticato: la corsa alla denigrazione dell’Italia.

    Ora, non essendo esattamente una sprovveduta, sia per l’età che per i miei trascorsi da imprenditore, non intendo certamente negare tutte le problematiche che affliggono l’Italia. Però, di fronte all’esaltazione del Paese ospitante, in raffronto alla nostra penisola,  non posso che rimanere basita e infastidita.

    Capirei forse se, a giocare al “dagli all’Italia”, fossero le nuove generazioni che, obiettivamente, nel nostro paese vengono lasciate sole (mentre qui…); oppure ancora se a fare i giusti raffronti fossero ex imprenditori (piccoli o grandi) vessati dalle tasse italiche.

    Quello che veramente non concepisco è che la maggior parte di chi pontifica appartiene proprio a quella categoria di privilegiati ai quali l’Italia (per ora) permette di vivere qui con la pensione erogata in balda e giovane età… e questo è davvero una “regalia” che nessun altro paese al mondo si è permessa di fare.

    Capirei ancora se si confrontassero i “pessimi” servizi italici con un paese ad alto grado di evoluzione; ma non si possono certo negare i problemi nei servizi che qui si vivono tutti i giorni; dovuti sicuramente sia a mancanza di cultura come al repentino boom turistico, ma presenti in tutte le frange della vita quotidiana… ad iniziare dalla sanità, passando dai supporti istituzionali, alla viabilità ecc ecc.

    Io ho vissuto fuori all’Italia diversi periodi della mia vita – ad iniziare dalla nascita – ma mai come ora e mai come da parte degli Italiani ho visto tanto accanimento nel denigrare il paese dal quale provengono.


    Che ne è del nostro “amor di Patria”? Come possiamo pretendere il giusto rispetto per il nostro Paese se noi per primi lo deridiamo e calpestiamo?

    Ma, infine, chiedo a Lei, caro Direttore: che la pensione prematura, combinata alla fuoriuscita dall’Italia, renda insensibili, smemorati o peggio? Magari sono i sensi di colpa nel sentire di non averla interamente meritata…

    Spero nella Sua illuminante risposta e La saluto caramente.

    Francesca Porro

    Risposta del Direttore:

    Gentile signora Francesca, grazie di averci scritto e grazie soprattutto delle sue considerazioni, per le quali anch’io mi faccio le stesse domande.
    Confermo che in effetti spessissimo si sente denigrare la patria natale per elogiare fuori di misura la nuova isoletta che ci ospita: io credo sia semplicemente un dover consolidare come positivissima la scelta fatta ed anche suscitare quel pizzico di invidia verso gli amici e conoscenti che ancora non sono riusciti a cambiare vita. Detto questo non si possono fare paragoni con l’Italia e le isole Canarie, non c’è storia (!), la sfida proprio non inizia nemmeno, anche se in molti abbiamo scelto la vita di mare spagnola. Che dire, l’Italia era, è e sarà la terra dalle mille culture regionali, dai mille paesaggi/panorami, dalle mille opere d’arte, il problema grosso è che tutti noi, nel nostro piccolo, abbiamo messo un pezzettino per distruggerla!

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