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    Fundación Cesar Manrique, dove vive lo spirito dell’artista (seconda parte)

    La Fundación Cesar Manrique ha compiuto 25 anni lo scorso 27 marzo ma talvolta è come se il tempo, all’interno dello spazio creato dallo stesso artista, non fosse mai trascorso.

    Profonda è l’impronta lasciata come pittore e scultore dall’eclettico artista che, forte attivista nella causa della preservazione della bellezza naturale dell’arcipelago, ha rappresentato una pietra miliare nella celebrazione del patrimonio naturalistico e territoriale.

    Una difesa ostinata che ha finito per diventare un punto di riferimento per movimenti ambientali e per tutti coloro che hanno voluto proteggere il bene comune, tanto che i suoi appelli, le sue denunce e il suo particolare sguardo sull’interazione uomo ambiente sono risultati universali.

    E proprio ora, alla vigilia dell’approvazione della contestata Ley del Suelo, i discorsi lungimiranti di Manrique appaiono come una triste profezia riguardo l’urbanizzazione scellerata e la deplorevole degenerazione dell’ambiente.

    L’artista era molto orgoglioso della Fundación, che viveva come vero e proprio laboratorio della sua essenza e a cui dedicò anni di progettazione e di fatica.

    La Fundación oggi, in assenza del suo creatore, rappresenta il guardiano del lascito artistico e spirituale di Manrique, dove il messaggio di difesa del patrimonio paesaggistico naturale dell’arcipelago riecheggia ancora con forza.

    La prospettiva globale tipica di Manrique poggiava su quattro elementi insindacabili, quali cultura, arte, natura e territorio cui si attaccavano la lotta alla corruzione, alla speculazione urbanistica e alla sordità delle amministrazioni riguardo la possibilità di uno sviluppo sostenibile.

    Nel luglio del 2013 la Fundación, che è impegnata attivamente nella progettazione insulare e nel monitoraggio del carico urbanistico a danno del territorio, si è ampliata con l’apertura della casa dell’artista adibita a museo, a Haría, uno spazio di 12.000 metri quadrati nei quali Manrique godeva dell’opportunità di poter dipingere immerso nella natura.


    La casa museo, che esiste grazie agli ingressi dei visitatori nel corso di questo quarto di secolo, promuove l’aspetto educativo in collaborazione con la Fundación.

    Oltre ai numerosi progetti nei quali sono stati coinvolti più di 75.000 studenti e insegnanti per diffondere il pensiero di Manrique nelle scuole e all’istituzione di diverse borse di studio per ricercatori e studenti per un valore di quasi un milione di euro, la Fundación ha realizzato più di 300 eventi tra conferenze, workshop, presentazioni di libri e relazioni sulla sostenibilità, la pianificazione territoriale, le infrastrutture, il cambiamento climatico e i nuovi modelli energetici.

    Tutta la documentazione è consultabile sul sito web della fondazione, un collegamento virtuale con il mondo intero che sarebbe tanto piaciuto a Manrique.

    di Ilaria Vitali

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