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    Frutta e verdura dell’arcipelago, settore in aumento

    Il settore della frutta e della verdura dell’arcipelago canario sta vivendo un momento di particolare successo dovuto ad un eccezionale incremento delle vendite negli ultimi anni, per effetto dell’attuazione del programma POSEI.

    POSEI, Programa Comunitario de Apoyo a las Producciones Agrarias de Canarias, è uno strumento di sostegno previsto dal regolamento UE per i settori dell’agricoltura canari che richiedono maggiore attenzione e che si esplica con il mantenimento delle attività agricole tradizionali, la salvaguardia delle zone rurali e dell’ambiente, la facilitazione dell’accesso dei prodotti in altri mercati che non siano quelli interni, l’incoraggiamento alla nascita di corporazioni di agricoltori e produttori e la spinta alla produzione di qualità.

    L’efficacia del POSEI è stata dimostrata dai risultati ottenuti, che hanno ampiamente superato gli obiettivi prefissati.

    Nel caso del mercato interno si è passati da 89.542 tonnellate di frutta e verdura commercializzate nel 2005 a 118.967,4 tonnellate nel 2015 mentre per il mercato estero da 24.707,3 nel 2005 a 29.246,4 nel 2015.

    Secondo la valutazione annuale del programma, mentre per la scorsa stagione si è verificato un piccolo calo delle vendite all’estero rispetto all’anno precedente, il mercato locale ha sperimentato un incremento molto significativo dalla campagna del 2014, dovuto ad un aumento della capacità di consumo.

    La papaya, il mango e la melagrana sono i frutti che hanno registrato invece un sensibile incremento nelle vendite su mercato extra arcipelago.

    L’aumento delle vendite di frutta e verdura riguarda un altro importante aspetto quale l’aumento di superficie coltivata che è passata, per quanto riguarda solo l’isola di Tenerife, da 700 a 1.600 ettari  coltivati a verdura nel periodo 2008-2016.

    Circa la produzione di frutta, Tenerife vanta una superficie totale coltivata pari a 14.248 ettari, dei quali 1.450 relativi agli agrumi, con una fluttuazione in positivo di 200 ettari negli ultimi anni.


    Di tutto l’arcipelago, i maggiori produttori di frutta e verdura risultano essere, oltre a Tenerife, Gran Canaria e La Palma, quest’ultima in particolare per le banane, ma di tutte le isole rimangono ben 90.000 ettari a disposizione per le colture.

    Quello che da tempo è stato considerato un sotto settore nell’ambito dell’economia canaria, in realtà si è rivelato una realtà viva e in espansione, così come dimostrato dall’evoluzione dei dati di superficie e dal fatto che produzione e vendita coincidono.

    Inoltre si sta verificando un graduale abbandono selettivo delle attività di minor redditività a favore di quelle che presentano potenzialità più elevate, come le colture di pomodoro e patate, dimostrando grande spirito imprenditoriale degli agricoltori e adattabilità alle congiunture del mercato.

    Secondo le stime del Ministero, gli agricoltori che avrebbero beneficiato direttamente del POSEI sarebbero stati 2.440 nel 2015 e sarebbero più di 300 i giovani che hanno richiesto aiuto per aprire un’impresa agricola o un allevamento, dato quest’ultimo che si è triplicato rispetto agli ultimi quattro anni.

    Del resto il nuovo Programa de Desarollo Rural approvato nel luglio del 2015 non solo mira al raggiungimento di una maggiore professionalità, ma anche al ringiovanimento del settore sia in termini di modernizzazione della tecnologia che in ingresso di operatori di nuova generazione.

    Sono state infine decise diverse azioni congiunte per incrementare la produzione locale ortofrutticola, quali l’adozione di un Plan de Frutas y Hortalizas per le scuole, che oltre a educare alla salute aumenta la consapevolezza dell’importanza di consumare prodotti locali, e la fornitura di frutta e verdura del territorio a nove ospedali pubblici e alle mense scolastiche di tutto l’arcipelago.

    La sinergia delle diverse azioni mira altresì alla penetrazione dei mercati europei affinché non si perda di vista l’evoluzione delle tendenze di acquisto e, soprattutto, la crescita del prodotto nazionale.

    di Ilaria Vitali

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