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    Preservativo, i giovani canari lo usano poco

    Basso utilizzo del preservativo e aumento dei comportamenti sessuali a rischio per i giovani dell’Arcipelago.

    Il preservativo verrebbe usato poco dai giovani dell’Arcipelago, questo stando al Grupo Sanitario Hospiten Roca che ha lanciato un allarme circa l’aumento dei comportamenti sessuali a rischio.

    In occasione del Día Europeo de la Salud Sexual, il direttore del Servicio de Ginecología di Hospiten Roca Francisco Cabrera ha illustrato come sia cambiato il modo di vivere la sessualità negli ultimi anni.

    L’aumento progressivo delle malattie sessualmente trasmissibili ha interessato in particolare modo l’Arcipelago delle Canarie, dove i casi di sifilide, gonorrea o clamidia hanno subito un picco significativo.

    L’utilizzo del preservativo tra i giovani canari, non solo riguarda il 40% dei soggetti ma è relativo ai primi incontri per evitare una gravidanza indesiderata, ignorando completamente il rischio di malattie talvolta asintomatiche che minano la salute.

    Dal 2000 si sono verificate più di 4.000 nuove infezioni di HIV solo sulle isole, secondo i dati della rete nazionale di vigilanza epidemiologica.

    I giovani hanno abbassato la guardia.

    Secondo il dermatologo Augustin Viera, direttore di Ivalia Dermis, nel corso degli ultimi anni si è verificato un abbassamento della guardia da parte dei giovani in relazione alle abitudini sessuali, ma anche il 41% degli adulti ammette che non utilizza il preservativo durante rapporti occasionali.


    La mancanza di una reale consapevolezza circa i rischi di trasmissione sessuale di malattie suggerisce che vi sia una carenza di informazione da parte degli organi di sorveglianza.

    L’assenza di sintomi o la presenza di trascurabili disagi, porta inevitabilmente alla diffusione inconsapevole di patologie quali la gonorrea o l’AIDS.

    Nello specifico la gonorrea colpisce 8.23 soggetti ogni 100.000 abitanti sulle isole, un dato ben al di sopra di quello nazionale che è 3.84.

    Riguardo all’AIDS, la Spagna, rispetto all’Europa, ha l’incidenza più elevata, con 10 casi ogni 100.000 abitanti.

    La trasmissione negli uomini che hanno rapporti omosessuali è la più comune, con il 51,2%, seguita da quella tra eterosessuali, 28,5%, e da quella tra tossicodipendenti, che avviene per via parenterale per il 4,4%.

    La mancanza di prevenzione, e quindi dell’uso del preservativo, unitamente allo sviluppo di farmaci retrovirali, ha reso croniche molte patologie.

    E l’Arcipelago si configura come una delle comunità spagnole dove i tassi sono più elevati.

    di Valeria Pezzi

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