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    La speranza appesa a 33 ammende

    Nella mattina del 21 luglio, nella sala eventi del comune de la Orotava il gruppo di Coalición Canaria e l’intera giunta comunale convoca i giornalisti per informarli sulle proposte presentate al governo di canaria circa il PRUG.

    Il famoso piano di uso e gestione del Teide. Il tempo massimo concesso per presentare le proposte ammende o idee alternative scade giusto oggi.

    È passato del tempo dalla prima convocatoria, da quando lo scoop delle mega costruzione dei parcheggi al portillo e le proibizione all’accesso ha svegliato la popolazione tinerfeña.

    Linares, sindaco de la Orotava e leader di Coalición Canaria, ribadisce che alla data di oggi, cioè il giorno prima della scadenza, non si è riunita né organizzata nessuna tavola rotonda a cui avrebbero dovuto partecipare i 14 sindaci dei territori limitrofi al parco nazionale. Nessuna convocazione promossa da cabildo, governo o ente parco.

    L’unico a muoversi pare sia stato Coalición Canaria con 32 ammende al piano.

    In realtà 33 perché la prima è una ammenda alla totalità del piano regolatore che chiede il blocco totale dell’intero piano.

    Se questa ammenda non dovesse essere accolta ci sono le altre 32.

    Linares ha presentato sinteticamente 10 di queste 32 che vertono su sistema di mobilità, richiesta di costruire fuori dell’area parco le strutture programmate nel Portillo; aumento di vigilanti nel Parco.


    Non è possibile sostenere una vigilanza solo con quattro agenti di medioambiente per  tutti i 19.000 ettari di estensione del parco.

    Solo pochi agenti numericamente esigui per controllare il flusso turistico di quattro milioni di turisti;

    differenziare tra residenti e turisti al momento di accedere a servizi a pagamento per usufruire del parco ponendo l’accento sul fatto che i residenti con le loro tasse già sostengono le spese di manutenzione del parco;

    lo sviluppo socio economico del parco non può prescindere dal coinvolgimento in questo dei comuni esautorati nel PRUG proposto;

    è evidente come a danneggiare le aree protette non sono gli usufruitori come senderisti sportivi amanti della montagna, ma avventurieri senza controllo.

    Una ammenda specifica per la Orotava che permetta l’estrazione della sabbia e dei fiori della retama (ginestra) per l’alfombra de la Orotava.

    Una diretta alla protezione delle colmene (alveari) nell’area parco con un limite proposto a 3000 colmene e non alle esigue irrisorie 1200 previste dal PRUG.

    Infine il recupero della rotta Orotava-Villaflor, il camino reale di Chasna, che si vede minacciato dall’esclusione nel PRUG.

    Una ammenda fondamentale è quella che evidenzia il problema della raccolta dei residui solidi che è a carico del comune de la Orotava.

    Ma non c’è spiegazione a riguardo nel PRUG e non dovrebbe essere a carico del Comune se a gestire il Parco è un altro ente autonomo.

    Non solo la raccolta dei residui ma anche lo smaltimento delle piante, tutti i residui insomma che un parco nazionale produce che cadono ad oggi alla voce spesa del comune de la Orotava, una spesa che non dichiara alla stampa in quanto non c’è volontà di cancellare questa spesa, costi quello che costi il Teide produce rifiuti e questi vanno raccolti.

    Il punto è che il PRUG non prevede niente a riguardo.

    Ad aggravare il tutto, come se non bastasse c’è il fatto che il piano di gestione è connesso ad un piano di mobilità nel Parco. Ebbene questo piano non è ad oggi possibile conoscerlo.

    L’invito è per tanto a spendere tutto fino a che non si rende noto il piano di mobilità nel Parco. Non si capisce, con un minimo di senso comune, come si potrebbe approvare un piano di gestione che preveda un piano di accesso e mobilità annunciato ma mai esposto.

    La tragedia è che siamo appesi a 33 ammende che hanno solo parere consultivo e non vincolante.

    Vedremo domani cosa si deciderà perché l’interesse di tutti è avere un Parco nazionale ordinato, regolato, protetto e vissuto.

    Il parco è patrimonio della popolazione tinerfeña il senso comune rifiuta proibire, preferisce regolare.

    Giovanna Lenti

     

     

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