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    Farina di banane e celiaci, storia di un progetto canario

    di Michele Vieri

    I ricercatori dell’università di La Laguna e l’Instituto Canario de Investigaciones Agrarias (ICIA) sono i fautori della realizzazione di un progetto durato due anni e culminato con successo nella produzione di un alimento rivolto ai celiaci, la farina di banane.

    La celiachia è una patologia che colpisce individui di ogni età e che si presenta come una seria infiammazione dell’intestino tenue causata da una reazione ad una proteina del glutine, contenuta principalmente in grano, orzo e segale.

    L’intolleranza provoca una gamma significativa di sintomi quali diarrea cronica, dolori e gonfiori addominali e astenia che obbligano il soggetto celiaco ad evitare tutti quegli alimenti che possono contenere glutine e quindi pane, pasta e prodotti da forno.

    Al momento attuale infatti una dieta priva di glutine è l’unica forma di terapia efficace nel trattamento della patologia.

    Il progetto nell’arcipelago è nato con un duplice scopo, quello di trovare una farina alternativa a quelle di frumento e cereali che potesse essere ben tollerata dai celiaci e quello di gestire le eccedenze delle piantagioni di banane, che nelle isole rappresentano, dopo il turismo, una componente fondamentale dell’economia.

    Gli studi effettuati hanno incluso tematiche importanti quali la fattibilità e la redditività della farina, un prodotto che viene realizzato con le eccedenze o gli scarti della normale produzione di banane e che ha come caratteristica quella di non contenere né zucchero né glutine, rivelandosi così un alimento ideale non solo per i celiaci ma anche per i diabetici.

    Generalmente riservati all’alimentazione animale, gli scarti e le eccedenze vengono così utilizzati nella preparazione di una farina destinata ai fabbisogni di circa 220.000 abitanti delle isole, di cui 20.000 celiaci e ben 200.000 diabetici.


    Il procedimento messo a punto dai ricercatori in un progetto che è stato in parte sponsorizzato dalla Fundación CajaCanarias, parte dal lavaggio delle banane, dalla rimozione della buccia, destinata all’alimentazione delle capre, e dal taglio della polpa, tutte azioni che servono a preparare le banane prima di essere riposte su vassoi e inserite in un essiccatore.

    Una volta disidratate, le banane vengono macinate e setacciate.

    La farina che ne deriva è ricca di potassio e magnesio, tanto che i ricercatori stanno già pensando ad un suo utilizzo nel confezionamento di barrette energetiche per gli sportivi.

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