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    Investire sul turismo alle Canarie

    di Marco Bortolan

    Un vero e proprio labirinto burocratico per coloro che intendono investire in una nuova attività commerciale nel settore del turismo, è questa l’affermazione perentoria del Presidente del Círculo de Empresarios del Sur de Tenerife (CEST) Roberto Ucelay, imprenditore nel campo dell’ospitalità turistica del Sud di Tenerife.

    Il CEST, associazione apolitica che riunisce tutti gli imprenditori del sud dell’isola a difesa della categoria, e il suo Presidente Ucelay puntano l’attenzione non solo sulle difficoltà burocratiche ma hanno presentato una disamina piuttosto dettagliata sullo stato attuale di una delle destinazioni più amate dai turisti.

    Per migliorare e favorire la crescita in qualità e quantità della regione sono infatti molti gli aspetti da considerare, a partire dallo stato delle strade e dei collegamenti, giudicato oggi insufficiente e in condizioni pietose.

    A tal proposito il CEST avrebbe presentato a tutte le amministrazioni una serie di proposte documentate per risolvere i problemi stradali, inclusi quelli legati al traffico costante nel tratto di autostrada tra l’aeroporto e Adeje o nelle rotonde di Las Chafiras e Los Cristianos.

    Occorrerebbero più risorse umane nel corpo della Guardia Civil e una migliore coordinazione della polizia locale per garantire la sicurezza di cittadini e turisti.

    Ma la richiesta più urgente riguarda il commercio.


    Il sud dell’isola necessita di più svago sia diurno che serale, a maggior ragione in un momento come questo di grande successo in termini di flussi turistici.

    Il cardine su cui ruota l’economia canaria è il turismo ed è impensabile non investire in questo settore con un incremento di alloggi, strutture ricettive e ricreative che oltre tutto darebbero modo di aumentare il dato occupazionale dell’isola con la creazione di nuovi posti di lavoro.

    Ma fare imprenditoria alle Canarie oggi è diventato un autentico labirinto burocratico che andrebbe snellito e incoraggiato, più che complicato con cavilli e lunghe procedure.

    La semplificazione amministrativa e la razionalizzazione delle procedure necessarie richiedono ormai da tempo una grande riforma legislativa.

    Lo stesso regime fiscale andrebbe rivisto supportando il Governo delle Canarie nei negoziati con il Governo Centrale per facilitare la creazione di nuove imprese.

    Nel piano di azione presentato non si manca di parlare dello spazio pubblico, tematica molto importante per l’associazione che da anni collabora con il Cabildo, il Ministero dell’Ambiente dei comuni di Adeje, Arona e Santiago del Teide per raggiungere un’intesa sulla necessaria rigenerazione di parchi, spiagge e giardini e sui miglioramenti necessari per l’accessibilità ai disabili.

    L’immagine di eccellenza costruita negli ultimi 12 anni deve essere conservata e portata a livelli massimi con la concertazione di tutte le autorità coinvolte.

    Idee ben chiare e critiche presentate con tanto di proposte documentate, quelle del CEST, ma che non avrebbero ancora ottenuto una risposta.

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