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    Un cavo sottomarino collegherà Tenerife all’Argentina

    cables-1170504_640di Michele Zanin

    Diversi contatti sono intercorsi tra il governo argentino e il Cabildo di Tenerife circa un collegamento mediante cavo sottomarino tra i due paesi con l’obiettivo di aumentare la rete a fibra ottica dell’isola.

    Tenerife che già  possiede un cavo sottomarino per la fibra ottica che la collega a Gran Canaria, La Palma e la costa dell’Africa occidentale, rappresenta una posizione strategia per il sud America che le consentirebbe di affermarsi come punto di connessione di telecomunicazione tra Africa, Europa e America.

    Nel passato già il progetto di Telebras (un operatore di telecomunicazioni brasiliano) venne preso in considerazione dal Cabildo di Tenerife ma non venne mai formalizzato a causa dell’ingente costo che Tenerife avrebbe dovuto affrontare nel tratto di propria competenza e che avrebbe comportato un investimento pari a circa 10 milioni di euro.

    Il progetto di Telebras avrebbe dovuto collegare Fortaleza (Brasile) a Lisbona (Portogallo), passando per l’arcipelago canario che decise invece di scartare l’operazione per focalizzarsi su formule più convenienti e meno onerose.

    Oggi, con una base di infrastruttura già presente, sarebbe possibile per Tenerife aderire al progetto dell’Argentina, offrendo ai paesi della costa orientale americana la possibilità di agganciarsi alla rete già esistente e demandando agli stessi l’onere dei costi necessari per l’operazione.

    Il consiglio insulare sta valutando ogni soluzione possibile per poter raggiungere un accordo che potrebbe generare una importante opportunità di business per Tenerife, attirando molte aziende e offrendo al cittadino una gamma più ampia di telecomunicazioni.

    L’implementazione della rete in fibra ottica con le altre isole dell’arcipelago ha già apportato benefici in termini di collegamenti, fornitura di comunicazioni tra gli utenti ed entrate economiche significative.


    Quello che intende offrire il Cabildo è l’appetibilità di una infrastruttura già esistente che consentirebbe all’Argentina di raggiungere l’Africa e il resto dell’Europa e di cui potrebbe a sua volta godere.

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