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    Il restauro delle porte della chiesa di San Agustín, a La Orotava, costerà 9.400 euro

    Il Consiglio Comunale e il Vescovato firmano un accordo di collaborazione che permetterà l’inizio dei lavori di restauro a breve, della durata di tre mesi.

    Presto inizieranno i lavori per la riabilitazione delle porte della chiesa di Sant’Agostino, che sono piuttosto deteriorate, grazie alla firma di un accordo tra il Comune di La Orotava e la Diocesi delle Nivariense a questo scopo.

    Questa azione fa parte delle iniziative promosse dal Consistorio villero in materia di patrimonio storico.

    La proposta avanzata dall’Assessore al Patrimonio Storico, Narciso Perez, è stata presentata all’intera Corporazione municipale lo scorso novembre ed è stata approvata dalla maggior parte dei gruppi politici.

    L’azione comporterà un investimento di circa 9.400 euro, che fornirà la città di La Orotava nella sua interezza. 

    Il Vescovato sarà responsabile dell’esecuzione dei lavori di riabilitazione, per i quali è previsto un periodo di tre mesi.

    Il sindaco precisa che questa azione è giustificata dallo stato di degrado presentato dalle quattro porte esterne di questo tempio che costituisce uno degli elementi unici del centro storico e attraverso il quale passano centinaia di turisti ogni giorno.

    La firma dell’accordo è avvenuta lo scorso 20 dicembre, presso il municipio, tra il sindaco Francisco Linares e il vescovo di Tenerife, Bernardo Alvarez Afonso.


    Erano presenti anche l’Assessore al Patrimonio, Narciso Pérez, e il parroco Oscar Guerra.

    Il tempio di San Agustín si eleva su tre navate, leggermente più alta quella centrale, con un transetto uscente che dà origine a due cappelle collaterali e una grande cappella principale, con le corrispondenti sacrestie.

    All’esterno, tuttavia, tale distribuzione dà la sensazione di un solenne blocco cubico.

    La facciata è concepita come una triplice facciata.

    La principale si distingue per il suo grande sviluppo, dovuto all’intervento del maestro Juan González Agalé, con la collaborazione di Diego de Miranda.

    Si sviluppa con un doppio corpo sovrapposto: quello inferiore corrisponde alla copertura stessa e quello superiore incornicia una grande finestra che illumina il coro.

    I battenti delle porte sono in legno intagliato con cuscinetti decorati con rosette.

    La porta è un modello paradigmatico del barocco isolano.

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