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    L’inossidabile Bateria de Santa Bárbara

    Foto di Cristiano Collina
    Foto di Cristiano Collina

    A guardia da secoli del Puerto Viejo contro attacchi di pirati e corsari, la possente Bateria de Santa Bárbara si mostra oggi come una fortificazione sopravvissuta al tempo e ai numerosi interventi di smantellamento.

    Costruita nel XVIII secolo su progetto di Jerónimo Mines, si collega alla Casa de la Real Aduana in Plaza Europa, di fronte all’Ayuntamento e a Casa Miranda.

    La ricca famiglia Franchy che in quell’epoca si stava insediando a Puerto de la Cruz, predispose l’edificazione di un complesso che sarebbe diventato fulcro vitale della zona e di cui fecero parte la Bateria e la Casa de la Aduana, residenza dei Franchy.

    Grazie infatti ad una efficace funzione difensiva, la Bateria divenne protagonista di un particolare momento di splendore commerciale, essendo il principale punto di accesso sicuro per le navi mercantili che vi approdavano.

    Nel 1810 nello spazio esteriore di Casa de la Aduana accadde uno dei fatti più sanguinari della storia locale, conosciuto come “el Motín de los franceses”, nel quale due pacifici francesi che abitavano Puerto de la Cruz vennero selvaggiamente linciati con l’accusa, impropria, di aver collaborato con le truppe di Napoleone.

    Ricca di storia e di avvenimenti, la Bateria de Santa Bárbara è una delle più antiche fortificazioni che ancora si possono ammirare a Tenerife, isola che tra la fine del XVI secolo e la metà del XIX, fu costretta a proteggere i suoi punti strategici dai frequenti attacchi provenienti dal mare.

    Di forma semicircolare, la fortificazione era costituita da un alto muro di contenimento, una garitta e una polveriera, oggi occupata da uffici governativi.

    Il 25 luglio del 1878 per Ordine Regio la Bateria venne smantellata e in seguito dichiarata inadeguata nel 1924, quando a fronte alle difficoltà incontrate nelle manovre di scarico merci delle navi, il sindaco impose la distruzione del muro e della garitta.


    Oggi si può ancora ammirare la sua possente struttura e una stupenda collezione di armi dei secoli XVIII e XIX, donata nel 1992 dal Ministero della Difesa in memoria dell’antico arsenale.

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