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    Sei esemplari di una curiosa specie di anfibio, i nuovi ospiti del Centro di Fauna Esotica di Santa Cruz

    L’axolotl, un animale che vive solo nei laghi del Messico e che viene utilizzato per pratiche magiche e di santeria, è in pericolo “critico” di estinzione.

    Una nuova e curiosa specie, anch’essa in pericolo “critico” di estinzione, è stata accolta dal Centro di Recupero Fauna Esotica di Santa Cruz de Tenerife. 

    Si tratta di sei esemplari di axolotl (Ambystoma mexicanum), una specie di anfibio che vive solo nei laghi Xochimilco e Chalco, in Messico.

    Si stima che ne rimangano solo poche centinaia in libertà, allo stato selvatico, secondo i dati forniti da Jaime de Urioste, presidente della Fondazione Neotrópico, ente che gestisce il suddetto centro. 

    Allevati in cattività e viventi in acquari privati in tutto il mondo, se ne stimano decine di migliaia.

    Questi animali vengono venduti, spesso nei negozi di animali, ma “in molti casi” senza soddisfare tutti i requisiti legali. 

    “Inoltre, poiché sono facili da allevare in cattività, la gente vende i cuccioli senza averli registrati e senza essere autorizzati come allevatori di specie CITES (Commercio Internazionale di Specie Minacciate di Fauna e Flora Selvatiche)”, commenta il responsabile del Centro di Recupero della Fauna Esotica di Santa Cruz, struttura situata nel quartiere di Barranco Grande.

    Nello specifico, i nuovi ospiti del centro della capitale di Tenerife sono stati confiscati dagli agenti del Seprona (Servizio di Protezione della Natura) della Guardia Civil in due abitazioni, una situata a Los Realejos, dove sono stati trovati quattro esemplari di questo anfibio, e l’altra nel comune di Granadilla, dove ce n’erano due. 


    Secondo quanto spiegato da De Urioste, i responsabili di questi animali non disponevano della documentazione necessaria per dimostrarne la provenienza legale.

    «Il Real Decreto 7/2018, del 12 gennaio, stabilisce i requisiti di documentazione, detenzione e marcatura in materia di commercio di specie minacciate di fauna e flora selvatiche, in conformità con quanto stabilito dalla normativa dell’Unione Europea, in applicazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate. 

    Questo regio decreto obbliga gli animali CITES ad essere contrassegnati con un microchip, ad avere un documento di provenienza legale (fattura o lettera di cessione su cui figuri il marchio di identificazione) e un certificato di allevamento in cattività”, sottolinea il presidente della Fondazione Neotrópico.

    De Urioste sottolinea che questa specie è in pericolo “critico” di estinzione in stato selvatico a causa dell’inquinamento, della distruzione del suo habitat, dell’introduzione di specie esotiche invasive, dello sfruttamento eccessivo per pratiche magiche e di santeria, del consumo alimentare e dell’uso come animali domestici.

    Gli axolotl sono animali “molto particolari”, afferma il responsabile del Centro di Fauna Esotica di Santa Cruz. 

    Egli sottolinea che, ad esempio, sono in grado di rigenerare una zampa che è stata loro amputata da un predatore. 

    “Questo fenomeno è oggetto di studio per cercare possibili applicazioni nei trapianti e nella produzione di organi o strutture anatomiche complesse in laboratorio”.

    D’altra parte, aggiunge De Urioste, sono neotenici, “il che significa che conservano caratteristiche infantili, come le branchie esterne, anche se hanno la capacità di riprodursi”. 

    Per questo motivo, si dice spesso che questi animali sono una salamandra con una sorta di “complesso di Peter Pan”.

    Questi nuovi ospiti si aggiungono agli oltre 2.500 animali che si trovano già nell’unico centro di fauna esotica delle Canarie con una quarantena di livello 3 di biosicurezza certificata. 

    Solo lo scorso anno sono stati accolti in questa struttura circa 1.000 esemplari di specie esotiche. 

    Di questi, 17 sono classificati come potenzialmente pericolosi, tra cui principalmente tarantole, scorpioni e serpenti.

    Franco Leonardi

    NdR: sottolineo che è assolutamente IDIOTA preoccuparsi della sostenibilità dell’allevamento dell’axolotl in cattività. Un mio amico, nei sotterranei di una scuola in Polonia, ne allevava già nel 1995 diverse MIGLIAIA, come secondo lavoro…

     

     

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