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    La crisi migratoria nelle Isole Canarie genera un costo sanitario di 26 milioni di euro

    Il consigliere per la sanità del governo delle Canarie, Esther Monzón, ha fornito in seduta plenaria del Parlamento regionale dettagli sulle risorse umane e materiali destinate all’assistenza sanitaria dei migranti che arrivano sulle coste dell’arcipelago.

    Nel suo intervento, ha sottolineato che questo sforzo ha comportato un investimento totale di 26 milioni di euro tra gennaio e dicembre 2024, costo che è stato interamente sostenuto dal Servizio Sanitario Canario (SCS).

    Monzón ha sottolineato che l’esecutivo regionale ha comunicato al Ministero della Salute l’urgente necessità di disporre di finanziamenti statali, una richiesta che ha il sostegno unanime dei sindacati presenti nella Tavola Rotonda del Settore Sanitario. 

    Tuttavia, ha sottolineato che l’SCS ha finora coperto questa spesa “senza che il governo spagnolo abbia finora offerto alcun risarcimento”.

    Dal suo punto di vista, “l’assistenza sanitaria ai migranti è un dovere umanitario, ma anche un obbligo che deve essere condiviso da tutto lo Stato”, ha affermato la consigliera, che ha insistito sul fatto che “le Canarie non possono affrontare da sole questo sforzo” e ha ritenuto “indispensabile che il governo spagnolo si assuma le proprie responsabilità e fornisca alle Canarie le risorse necessarie per garantire un’adeguata assistenza sanitaria”.

    Per quanto riguarda le risorse materiali, Monzón ha spiegato che la crisi migratoria che sta affrontando l’arcipelago richiede una risposta sanitaria “immediata e coordinata”. 

    A questo proposito, ha assicurato che il SCS ha messo in campo i mezzi necessari per offrire una “cura dignitosa” ai migranti che arrivano in situazioni di estrema vulnerabilità.

    A tal fine, sono stati istituiti punti di primo soccorso con barelle, coperte termiche, kit igienici e alimenti a rapido assorbimento. 


    Inoltre, sono state predisposte ambulanze per il supporto vitale di base e avanzato, nonché veicoli per il trasferimento dei pazienti verso centri sanitari o di accoglienza.

    Il SCS ha anche assegnato squadre di assistenza primaria per il monitoraggio di migranti adulti e bambini che si trovano nei centri di assistenza temporanea e offre risorse ospedaliere quando necessario, come servizi di emergenza, letti di degenza, terapia intensiva e sale operatorie. 

    Inoltre, è stato fornito protezione per il personale sanitario e traduttori per facilitare la comunicazione con i pazienti.

    Monzón ha sottolineato l’implementazione di un’ambulanza di supporto vitale avanzato a El Hierro, operativa 24 ore su 24 da gennaio 2024. 

    È stato inoltre rafforzato il personale che lavora al molo e al Centro di assistenza temporanea per gli stranieri, e si sta valutando la possibilità di aggiungere un secondo tecnico per le emergenze sanitarie sull’isola.

    Ricordiamo noi del LeggoTenerife che in Spagna o almeno qui nelle Isole la Sanità pubblica è a pagamento e chi non lavora o non è pensionato non ha la copertura medica se non per le urgenze, non ha diritto al medico di base.

    Bina Bianchini

     

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