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    Le “Brujas Vampiras” di Anaga

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    Questo mese L’Arca del Mistero approda in uno degli angoli più oscuri delle Isole Canarie, dove le leggende delle “Brujas Vampiras” di Anaga si intrecciano con la storia e la superstizione. 

    Queste figure misteriose, che ancora oggi suscitano curiosità, non sono solo parte di un racconto popolare, ma un vero e proprio enigma che ha radici profonde nella tradizione locale e che continua a nutrire il mistero che aleggia sull’isola.

    Il Bailadero de las Brujas, situato nel cuore del Macizo de Anaga, è uno dei luoghi più iconici legati a queste leggende. 

    Questo è il luogo dove, secondo la tradizione, le streghe si riunivano per i loro rituali notturni. 

    Seppur in altre località di Tenerife si raccontino storie simili, è in Anaga che la figura della “strega vampira” ha preso piede. 

    Secondo la leggenda, queste donne non solo praticavano stregoneria, ma avevano il potere di “succhiare” l’energia vitale delle persone, una caratteristica che le avvicinava alla figura del vampiro.

    Le origini di questa figura risalgono agli antichi rituali dei Guanci, i nativi delle Canarie, che chiedevano la pioggia e la fertilità della terra attraverso danze e incantesimi. 

    Con l’arrivo della colonizzazione spagnola, queste pratiche furono demonizzate dalla Chiesa cattolica, che le etichettò come “stregoneria”. 


    La Chiesa non solo condannò queste credenze come forme di maleficio, ma attribuì a coloro che vi partecipavano poteri maligni. 

    Le donne accusate di stregoneria divennero così oggetto di paura e disprezzo, dipinte come esseri malvagi e pericolosi, capaci di risucchiare la vitalità delle persone.

    Nel contesto delle leggende delle Canarie, la figura delle “Brujas Vampiras” non si limita al semplice concetto di stregoneria. 

    Queste streghe venivano viste come esseri in grado di indebolire le loro vittime, “prosciugandole” della loro energia vitale, un’idea che, seppur lontana dalla concezione classica del vampiro, condivide alcune caratteristiche fondamentali: l’idea che una forza oscura possa risucchiare la vita degli esseri umani.

    Il fenomeno delle “Brujas Vampiras” non è solo una manifestazione di superstizione, ma anche una riflessione sulle tensioni sociali e religiose dell’epoca. 

    Le streghe di Anaga, secondo il racconto dello storico Domingo García Barbusano, scendevano dalle montagne avvolte in mantelli scuri, simili a figure spettrali che vagavano tra le nebbie per compiere i loro rituali. 

    Ogni passo che facevano sembrava impregnato di magia, ma anche di paura. 

    Si diceva che, una volta terminati i loro rituali, si recassero sulla costa per purificarsi, e che l’incontro con una di loro fosse sinonimo di sventura, come se “risucchiassero” la vita stessa dal malcapitato.

    Questa connessione tra stregoneria e vampirismo si traduceva anche in un fenomeno più profondo: la paura dell’ignoto e della forza della natura, che non poteva essere controllata né dalla Chiesa né dalle autorità coloniali. 

    L’isolamento geografico di Anaga, le sue valli misteriose e il paesaggio surreale, hanno fatto da scenario a queste storie inquietanti che parlano di donne che non solo esercitavano il controllo su fenomeni naturali, ma che avevano anche un potere oscuro sulle vite degli esseri umani.

    Oggi, il Bailadero de las Brujas di Anaga è ancora un luogo di fascino per chi cerca di scoprire il mistero che avvolge queste storie. 

    Sebbene non ci siano prove concrete che dimostrino l’esistenza di “streghe vampiriche”, le leggende raccontano di rituali legati all’energia vitale, all’incontro con entità oscure e alla capacità di manipolare forze che sfuggono alla comprensione umana. 

    La storia delle “Brujas Vampiras” continua a vivere nei racconti popolari, alimentata dalla suggestione che queste figure legate al folklore canario suscitano.

    La connessione tra vampirismo e stregoneria, anche se non è direttamente legata al concetto tradizionale di “succhiare sangue”, si riflette in un’altra dimensione: quella dell’energia vitale, che veniva sottratta non solo attraverso maledizioni dirette, ma anche con la semplice presenza delle streghe. 

    In questo senso, la figura della “strega vampira” diventa un simbolo di potere oscuro, che sovrasta e affascina chiunque si avventuri nel misterioso cuore di Anaga.

    In definitiva, le storie delle “Brujas Vampiras” non sono solo frutto di un’epoca lontana, ma rispondono a una necessità umana di dare spiegazione all’ignoto e all’inspiegabile. 

    La paura delle forze oscure che si celano nella natura e la diffidenza verso ciò che non si comprende sono temi universali che si perpetuano nel tempo, confermando che, anche oggi, il mistero di Anaga rimane intatto, pronto a nutrire l’immaginazione di chi è alla ricerca della verità dietro le leggende.

    Loris Scroffernecher

     

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