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    Il misterioso Barranco di Badajoz

    Questo mese l’arca del mistero approda nel comune di Güímar, uno degli angoli più misteriosi e rinomati delle Canarie.

    Foto di Cristiano
    Collina

    Il Barranco di Badajoz si rivela come un affascinante teatro di segreti e misteri.

    Esploratori, escursionisti e appassionati di occultismo sono stati attratti da questo paradiso selvaggio, cullato tra le montagne, dove le gallerie sotterranee celano più di quanto riveli la cartografia ufficiale.

    Le leggende che circondano il Barranco narrano di rituali segreti e antichi, forse celebrati dai “guanches”, antichi abitanti di questa regione, lasciando un’energia persistente e un alone di misticismo che permea il cuore del Barranco.

    La caverna, scavata nel XIX secolo per attingere l’acqua vitale, potrebbe essere stata teatro di antichi riti, aprendo porte verso dimensioni sconosciute.

    Un’atmosfera avvolta di magia e mistero sembra diffondersi attraverso le pareti di questa grotta, rendendola un elemento cruciale del suo fascino enigmatico.

    Le straordinarie fotografie di Teyo Bermejo immortalano esseri spettrali e sfere di luce bianca, conferendo un tocco magico e inquietante al panorama paranormale del Barranco.

    Le immagini catturate da Bermejo aggiungono un livello di autenticità a leggende e racconti che da generazioni circondano questo luogo mistico.

    Il Barranco non è solo popolato da leggende e immagini paranormali, ma anche da creature misteriose come i “Tibicenas”, conosciuti anche come “Guacanchas” nella mitologia guanche.


    Questi esseri, descritti come demoni o geni maligni sotto forma di cani neri o oscure figure canine, aggiungono un ulteriore strato di enigma al Barranco.

    La recente scoperta di crani di cani di grandi dimensioni in varie località dell’isola alimenta la speculazione che il mito potrebbe essere ancor più radicato nella realtà di quanto si pensasse.

    Foto di Cristiano
    Collina

    Gli abitanti delle Canarie, temendo i “Guacanchas”, praticavano rituali di adorazione attraverso offerte di cibo e miele collocate nelle fessure elevate del terreno, dimora di questi canidi orgogliosi.

    Le offerte, spesso di pecore e capre chiamate “aras”, rappresentavano un atto di devozione e una forma di protezione contro le forze oscure che questi esseri potessero rappresentare.

    I moderni esploratori del Barranco raccontano di udire ululati inquietanti, simili a quelli di cani selvaggi, e di percepire presenze oscure tra le ombre dei “barrancos”.

    Alcuni affermano di aver intravisto figure canine dal pelo oscuro, muoversi furtivamente tra le rocce, aggiungendo un tocco di suspense ai loro racconti.

    Un’ulteriore leggenda, la “Niña de las Peras”, aggiunge un tassello intrigante alla narrazione del Barranco.

    La storia di una giovane che scompare misteriosamente nel barranco mentre raccoglieva pere, solo per tornare a casa dopo molti anni senza invecchiare, evoca un’atmosfera di magia e mistero.

    In conclusione, il Barranco di Badajoz a Tenerife non è solo un luogo di bellezze naturali, ma anche un palcoscenico di antichi rituali, stregoneria e leggende che sfidano la nostra comprensione.

    Questa terra intrisa di mistero continua a catturare l’immaginazione di coloro che osano avventurarsi tra le sue profondità, promettendo sempre nuovi enigmi da svelare.

    Loris Scroffernecher

     

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