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    La Napoli del Commissario Ricciardi

    In questa cronaca recitano Totò e Albertone!

    La fiction “Il Commissario Ricciardi”  è la storia di un amore romantico, nato attraverso una finestra.

    Ma prima di continuare un bell’avvertimento: se avete la lacrima facile come me, forse è meglio vederla con un fazzoletto vicino.
    Cherchez la femme.
    In italiano cercate la donna.
    Chi è questa ragazza che ha rubato il cuore del Commissario Ricciardi?
    È Enrica Colombo, la vicina dirimpettaia del Nostro.
    Per il coraggioso commissario Ricciardi c’è una donna coraggiosa come lui: siccome loro sono dirimpettai, Enrica si mette a ricamare alla finestra per attirare l’attenzione del suo amore.
    Il Nostro quando torna di notte dopo il lavoro le dice dalla sua finestra Amore mio, senza che lei se ne accorga.
    Ma giorni dopo la ricambia con un sorriso.
    Però come un poliziotto che si mostra solitamente coraggioso può essere timido con il suo amore?
    Ricciardi soffre di una maledizione ereditata da sua madre baronessa, lui è un registrato, così si chiamano a Napoli le persone che possono parlare con i morti.
    Sebbene questa capacità di ascoltare le ultime parole degli uccisi di morte violenta, lo aiuta a risolvere i casi, in fondo è un uomo tormentato che non è capace di chiedere aiuto a nessuno.
    Inoltre pensa che questa maledizione sarebbe ereditata dai suoi figli con Enrica.
    È un amore tanto puro quanto generoso.
    Infatti dopo lo schianto in macchina di Ricciardi, lei fa un voto alla Vergine, che se il suo amore si salva la vita lei rinuncia a lui.
    Menomale che Don Pierino le fa cambiare idea!
    Il Commissario Luigi Alfredo Ricciardi, in servizio alla Questura di Napoli, è un nobile con dei sentimenti nobili, un barone  diventato commissario per scelta; per il suo spirito di giustizia sa empatizzare con gli umili di Napoli.
    Il Nostro è anche un uomo d’onore: promette a Pivani, un capo delle camicie nere che, se trova il colpevole di un assassinio, non verrà fuori nulla della sua storia gay con un nobile.
    Siamo nell’anno 1932 in pieno ventennio fascista: l’omosessualità era un crimine.
    Per ironia del destino, lo stesso Ricciardi sarà accusato di omosessualità, con la testimonianza di Livia, che esegue la sua vendetta dopo essere stata rifiutata diverse volte da Ricciardi.
    Il Commissario chiama il suo Brigadiere Maione per nome, Raffaele, c’è tra di loro un rispetto mutuo e una gentile amicizia.
    Sono una coppia così affiatata per le inchieste, a volte facendo il poliziotto buono e il cattivo, si capiscono con un occhiolino e un sorrisetto complice.
    Si supportano mutuamente, Ricciardi incoraggia il Brigadiere a ricomporre la relazione con sua moglie Lucia; entrambi sono rimasti tristi dopo la morte di loro figlio, Luca, anche lui poliziotto.
    Un’altra volta Maione, felice perché le cose sono tornate alla normalità con Lucia, si congeda dal Nostro e gli dice: Comissa’ devi lasciare la finestra aperta.
    Ricciardi gli dà retta e vediamo i bellissimi sorrisi tra lui ed Enrica, entrambi affacciati alle loro finestre.
    Un momento delizioso è quando Enrica va in Questura convocata per l’indagine su un assassinio e, la vediamo con Ricciardi, entrambi stupefatti dall’emozione, già colpiti dall’amore.
    Quindi il Brigadiere Maione visto il loro turbamento deve condurre l’interrogatorio!
    La trama della fiction intrattiene ed emoziona, l’autore di questo capolavoro è Maurizio De Giovanni, lui conduce i suoi personaggi con saggezza seguendo un’evoluzione naturale.
    Mi domando se quelli che si lamentano che la fiction Il Commissario Ricciardi non sia come i romanzi, siano capaci di apprezzarne la poesia.
    E che dire della meravigliosa canzone di Pino Daniele Maggio se ne va?
    Alla fine ho provato la stessa empatia per i napoletani umili che ho sentito quando ho visto “Miseria e Nobiltà”, dove un Totò morto di fame mangiava  gli spaghetti con le mani.
    Capite perché sono napoletano di adozione?
    E se vi racconto che nel bel mezzo della notte mi è apparso in sogni Totò dicendomi: Ue Roberto devi tornare in patria, cioè Napule… anche la tua sirena ti aspetta… daiii. 
    Mi credete se vi dico che lui era accompagnato dai fratelli De Filippo,  Renato Carosone, Pino Daniele, Peppino Gagliardi e anche da due stranieri: Albertone e Lucio Dalla?
    Nell’ultimo episodio Ricciardi vince la sua paura e fa la dichiarazione d’amore a Enrica.
    Tutta l’Italia ha tirato un sospiro di sollievo!
    Però per raggiungere il lieto fine bisogna svolgere una curiosa confabulazione, infatti tutti agiscono separatamente per aiutare i nostri piccioncini: Colombo, Don Pierino, anche Nelide istruita dal fantasma della tata Rosa.
    Equipaggio: Lino Guanciale (Ricciardi); Maria Vera Ratti (Enrica); Antonio Milo (Maione); Enrico Ianniello (Dr. Modo); Nunzia Schiano (Rosa); Veronica D’Elia (Nelide); Fabrizia Sacchi (Lucia); Adriano Falivene (Bambinella); Peppe Servillo (Don Pierino); Mario Pirrello (Garzo); Marco Palvetti (Falco); Serena Iansiti (Livia).
    BONUS TRACKS
    Ho preso in prestito queste parole da Alberto Sordi: Non sapete quello che mi è capitato?
    Ahh non lo sapete?
    Behh statemi attenti tutti e poi vediamo che ne pensate.
    Questa rubrica era già pronta da inviare all’editore Franco ma… squilla il benedetto cellulare e sento Albertone che mi dice: Come stai bello?
    Ti sono grato per la rubrica che mi hai inviato… ma sai che ti dico?
    Che mi piacerebbe molto se aggiungessi qualcosa su Rosa, Nelide, Bambinella e Falco.
    Mi raccomando nulla su Livia!
    Eccomi qua.
    La tata Rosa si prende cura della casa e anche dei sentimenti del suo signorino.
    Che emozione prova Enrica quando per aiutarla con le borse della spesa, la accompagna ed entra per la prima volta in casa Ricciardi!
    Con la nascente complicità tra di loro, Rosa consiglia a Enrica che risponda alla lettera del Nostro.
    Questa vecchietta non perde tempo e decide subito di aiutare questi due, lo  stesso pomeriggio insegna a Enrica a preparare la zuppa di ceci, quella fatta con amore, che Ricciardi mangerà di sera.
    Addirittura prevedendo il suo viaggio verso l’aldilà, fa venire sua nipote Nelide per continuare con la gestione della casa e dei sentimenti del signorino.
    Infatti, saranno lei e Gaetano, un verduraio rionale, forse il suo futuro amore, a favorire la dichiarazione d’amore di Ricciardi.
    Altri due personaggi secondari ma molto carini sono Bambinella e Falco.
    Il primo è l’informatore di Maione, un uomo che si prostituisce, un simpaticone: io questa città la tengo in pugno. Spero che dovuto a questo nessuno riesca ad ammazzarlo.
    Ho visto Maione con gli occhi lucidi quando Bambinella lo aiuta con delle informazioni per rintracciare l’assassino di uno scugnizzo “cacaglio”, lo sfortunato era un orfano come lui.
    E anche Falco, una spia della polizia politica del regime, è capace di apprezzare il bel canto di Livia ed è fatalmente innamorato di lei.
    Ha il suo lato tenero che è capace di commuoverci, infatti è anche lui un orfano cresciuto nei vicoli di Napoli.
    La sua unica famiglia è il partito fascista, questo non lo giustifica ma…

    Ci vediamo in novembre con la mia cronaca su Resta con me.

     

    Potete seguirmi su: https://www.instagram.com/commissario_steneri/
    Commissario Steneri

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