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    La Patronal del turismo delle Canarie chiede un miglioramento nell’applicazione dei fondi europei per la ristrutturazione degli hotel

    L’obiettivo è quello di generare una maggiore competitività nel settore ricettivo.

    Foto di Cristiano Collina

    Le associazioni dei datori di lavoro del turismo delle Canarie (FEHT, Asofuer, FTL e Ashotel) hanno inviato al governo spagnolo, attraverso il Ministro del Turismo Héctor Gómez, una serie di proposte per migliorare l’applicazione degli incentivi regionali nelle Isole Canarie.

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    Questi suggerimenti mirano a generare una maggiore competitività nel settore ricettivo attraverso una serie di modifiche ai criteri inclusi in questi fondi europei per la costruzione e la ristrutturazione di strutture ricettive nelle Isole.

    Le proposte di modifica, avanzate per aggiornare o correggere gli squilibri nelle Isole Canarie, riguardano situazioni che non sono esclusive delle Isole Canarie, ma che nella maggior parte dei casi interessano tutta la Spagna, anche se nelle Isole, a causa del peso del settore, hanno un impatto maggiore.

    Pertanto, le associazioni imprenditoriali ritengono che il cambio di periodo di bilancio sia un buon momento per procedere all’aggiornamento, dopo oltre 14 anni, dei moduli applicati da questi incentivi regionali per calcolare gli investimenti ammissibili nelle operazioni di ristrutturazione alberghiera.

    In tutti questi anni, secondo i dati INE, l’inflazione accumulata in questo periodo è stata del 28,4%.

    Alla differenza storicamente esistente tra i valori applicati dai moduli e il costo reale di un investimento, negli ultimi due anni si è aggiunto il significativo aumento del prezzo delle materie prime, dell’energia, dei trasporti, ecc.

    Pertanto, le associazioni imprenditoriali propongono di aggiornare del 50% i moduli attualmente applicati ai progetti nelle Isole Canarie e di aumentare il coefficiente di riduzione applicato ai progetti di ammodernamento alberghiero dall’attuale 60% al 75%.


    Inoltre, come novità, si chiede di incorporare anche i moduli per le strutture a 2 e 3 stelle, in modo che anche queste strutture di categoria inferiore possano accedere agli incentivi regionali, dato che hanno una domanda stabile nelle Isole e hanno bisogno di accedere a questi finanziamenti per procedere alla loro ristrutturazione.

    Un’altra delle modifiche proposte riguarda la necessità di dare maggior peso ai criteri ambientali nella valutazione delle domande.

    Così, in recenti gruppi di lavoro, le associazioni dei datori di lavoro hanno osservato che nelle relazioni interne in cui vengono valutati i progetti, il Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica di solito assegna un punteggio nullo o minimo al valore ambientale dei progetti, nonostante il fatto che molti di essi si sforzino di incorporare misure che riducono l’impatto sull’ambiente (riduzione del consumo energetico, involucri termici, sostituzione di attrezzature per la produzione di energia con altre più efficienti).

    Si propone inoltre di modificare il criterio (moltiplicatore) utilizzato per assegnare i punti per la creazione di posti di lavoro, che è stato ridotto del 37%; l’effetto è che l’aumento dei massimali di aiuto per il nuovo periodo è diluito dal minor punteggio con cui saranno valutate le pratiche.

    Anche alcuni progetti precedentemente approvati potrebbero ora essere respinti perché non hanno raggiunto il punteggio minimo.

    Un’altra modifica proposta riguarda l’estensione delle scadenze, sia per l’esecuzione degli investimenti che per la creazione di posti di lavoro.

    A questo proposito, la crisi sanitaria ed economica derivante dalla pandemia è durata molto più a lungo di quanto inizialmente previsto e, sebbene il settore turistico spagnolo sia sulla via della ripresa e i principali indicatori lo confermino, non è meno vero che esistono ancora disfunzioni che possono influire sugli impegni presi, sia in termini di volume di investimenti che di creazione di posti di lavoro.

    È stato quindi rilevato che molte aziende avranno problemi a rispettare le condizioni imposte ed è necessario estendere il numero di proroghe a cui possono accedere.

    Le misure adottate nell’Accordo del Consiglio direttivo del 2 ottobre 2020, che consentivano di concedere una proroga aggiuntiva rispetto a quelle stabilite dai regolamenti, non sono sufficienti a evitare tale inadempienza, poiché sono state applicate solo a pochi casi.

    Per questo motivo, si richiede l’applicazione delle misure di flessibilità relative a queste proroghe per tutti i dossier presentati prima della dichiarazione dello Stato di Allarme, indipendentemente dalla data di approvazione.

    Infine, la necessità di ridurre la categoria minima richiesta per i progetti turistici a 3 stelle/chiavi in città e a 2 stelle/chiavi nel resto delle destinazioni è un’altra delle richieste avanzate nel documento presentato al ministro, che propone anche di consentire agli stabilimenti turistici extralberghieri di beneficiare di sovvenzioni.

    Marco Bortolan

     

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