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    Trekking: i mandorli in fiore di Santiago del Teide

    Tra le innumerevoli escursioni offerte da Tenerife non può mancare la classica passeggiata tra i mandorli in fiore di Santiago del Teide e dei paesini circostanti, che dalla fine di gennaio a marzo deliziano vista e olfatto in una profumata esplosione di bianco e di rosa sul verde dei campi e sul bruno scuro di colate laviche secolari.

    È impossibile citare esaustivamente i sentieri che si incrociano nella zona, tanto numerosi ed estesi da non poterli percorrere tutti nemmeno in tre giorni; parcheggiando sullo stradone prospiciente l’albergo Casona del Patio a Santiago del Teide e percorrendo la Calle La Placeta in 300 metri si raggiunge l’inizio del sentiero più noto e frequentato, e da lì in poco più di 3 km di cammino si arriva al Calvario de los Baldíos, una minuscola ma suggestiva cappella bianca eretta su un trivio di sentieri a novembre 1909 durante le cerimonie religiose in cui la popolazione implorava che si arrestasse la discesa della lava dal vulcano Chinyero, la cui eruzione durata 10 giorni non causò vittime né danni alle abitazioni.
    Un altro itinerario per ammirare i mandorli in fiore comincia nei pressi dell’Ecomuseo de El Tanque, che in un’ora circa di visita gratuita stimola la riflessione sull’oggi e sul ieri, testimoniando con illuminanti filmati e oggetti le difficoltà della passata vita rurale in quest’angolo di Tenerife.
    Dalla vicina rotonda sull’arteria TF-373 inizia la Pista del Pino Loro, così chiamata in affettuoso omaggio al colosso arboreo visibile poco distante; la pista è decentemente asfaltata e percorribile in automobile, ma sconsiglio l’impresa per la strettezza della carreggiata, che in alcuni tratti rende problematico l’incontro con  una vettura procedente in senso opposto: meglio quindi percorrere a piedi i 600 metri fino al caseggiato di Los Partidos de Franquis, approfittandone per contemplare durante il percorso alcune spettacolari vedute del Teide, che diventano ancora più strabilianti se il gigante è imbiancato di neve, come benevolmente volle abbigliarsi a fine febbraio.
    Proseguendo il cammino prima sulla stessa pista, poi in un sinuoso percorso boscoso e infine su un sentiero lavico fiancheggiato da incantevoli mandorli dai fiori bianchi e rosa, giungiamo nuovamente al trivio del Calvario de los Baldíos, da dove potremo o continuare sul sentiero principale verso Santiago del Teide, o proseguire sulla panoramica Ruta del Almendro en Flor fino ad Arguayo, un lindo paesino dove si ammirano all’aperto attrezzi agricoli tradizionali ed al chiuso il Museo Etnográfico Cha Domitila, che in un edificio costruito dagli stessi abitanti nella pianta a L tipica dell’architettura canaria rievoca la storia dell’arte vasaia isolana dagli aborigeni guanches alla popolazione odierna.
    Ammalianti panorami, con le isole di La Gomera e di La Palma che a tratti emergono azzurrine all’orizzonte galleggiando tra il bianco delle nubi e il blu intenso dell’oceano… morbide tonalità di rosa e di bianco e dolci profumi per lenire lo spirito inquieto… e antica cultura che stimola la riflessione su un arduo quanto ormai mitico passato: tutto questo sono Santiago del Teide e i suoi dintorni.
    Francesco D’Alessandro

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