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    Curiosità in giro per Tenerife

    Foto di Lark Ascending

    Fuente de Pedro

    Los Realejos. 
    Questo luogo è considerato l’unico in tutte le Isole Canarie ad aver assistito a un’apparizione mariana in tempi recenti, precisamente il 6 giugno 1992.
    Justina Rodríguez, in un contesto di iconografia UFO, è riuscita a convocare, dopo diversi mesi di messaggi, duemila persone nell’attesa di contemplare l’apparizione della Vergine.
    Le testimonianze sull’argomento erano contraddittorie.
    A differenza di chi non vedeva nulla, c’era chi descriveva la materializzazione di figure femminili luminose e si ottenevano persino fotografie di strane anomalie.
    Tuttavia, la Fuente de Pedro aveva già una storia precedente di incontri con strani personaggi e luminarie inspiegabili, a cui si aggiungono i fenomeni e le esperienze che sembrano continuare a generarsi ancora oggi.
    La Concepción
    La Orotava.
    I misteri che circondano questa chiesa parrocchiale sono di natura diversa e sono dovuti al simbolismo della sua architettura e della sua decorazione, oltre che alla scelta corretta della sua ubicazione dal punto di vista tellurico.
    La potenza energetica di questo luogo e la sua capacità di elevazione iniziano a essere particolarmente palpabili a pochi metri dall’altare.
    Su entrambi i lati, il simbolismo delle sue colonne principali ci mostra la figura triangolare convenzionale e invertita, che fa parte di scene notevoli per l’ermetismo come il Sogno di Giacobbe.
    All’esterno, i doccioni sono imponenti e ricordano gli idoli pagani celtici che evocano la fertilità, noti come Sheela na Gigs.
    Hoya de La Matanza 
    San Juan de la Rambla. 
    Non c’è motivo di sospettare che dove oggi sorge il tranquillo parco ricreativo La Tahona, in mezzo alla montagna della Rambla, un tempo ci fosse uno di quegli angoli misteriosi che i nostri contadini chiamavano “luogo pesante”.
    Era un’area forestale in cui si evitava di andare da soli in certe ore del giorno per il rischio di disorientarsi e di rimanere incantati, intrappolati tra i mondi.
    Le storie di streghe e di incontri con apparizioni condividono lo spazio in questo pezzo di bosco con l’insolita esperienza, a metà del secolo scorso, di Eugenio González, che mentre cacciava fu inseguito da uomini a cavallo, soldati spettrali che cercavano di tagliargli la strada nella sua fuga terrificante.
    La cosa più curiosa del toponimo La Matanza è che allude, con ogni probabilità, al ricordo di una dura battaglia tra i ribelli guanches rifugiatisi in questi altipiani e le truppe castigliane, un conflitto che, per ragioni che ci sfuggono, sembra aver impregnato il luogo.
    Marco Bortolan

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