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    Il primo circumnavigatore della terra

    Il primo circumnavigatore della terraFerdinando Magellano era un esperto navigatore portoghese che come Cristoforo Colombo si rivolse alla protezione dei monarchi spagnoli per finanziare le sue imprese su mari e terre sconosciute.

    Nel 1517 si stabilisce a Siviglia con il suo schiavo di fiducia Enrique e nel 1518 insieme a Ruy Faleiro, cosmografo di grande fama incontra re Carlo I che lo riceve a Valladolid.

    Il 22 marzo 1518 il monarca firmava un contratto, con il quale forniva a Magellano una squadra di 5 nao, simili a caravelle ma di stazza superiore, con 265 uomini e viveri per 2 anni.

    Dopo un anno e mezzo di preparativi Magellano potè partire con le navi  Trinidad, San Antonio, Concepcion, Victoria e Santiago.

    Un nobile italiano Antonio Pigafetta, si era imbarcato come scienziato e storico.

    Dei 237 uomini 160 erano spagnoli, 37 portoghesi, 20 italiani, 19 francesi e altri.

    Il 20 settembre 1519 la flotta salpava da Sanlucar de Barrameda per una esplorazione che rappresentò una delle imprese marinaresche più importante di tutti i tempi.

    Dopo 6 giorni di navigazione la flotta raggiunse le Canarie e a Tenerife si rifornì di viveri e acqua potabile.

    Il primo circumnavigatore della terra


    Lasciate le Canarie con rotta sud-ovest, dopo alcuni giorni di navigazione giunsero all’altezza della Sierra Leone.

    Purtroppo venti contrari, grandi bonacce e piogge torrenziali spinsero la squadra fino all’equatore, rotta non prevista che prolungava notevolmente il viaggio, tanto che Magellano fu costretto a dimezzare i viveri agli equipaggi.

    Dopo due mesi dalla partenza da Tenerife, la flotta giungeva sulle coste brasiliane e il 13 dicembre gettava l’ancora in una baia dove sarebbe nata Rio de Janeiro.

    La pacifica accoglienza degli indigeni e più ancora l’acqua potabile e il buon cibo portarono tranquillità fra gli equipaggi.

    Il 26 dicembre la flotta si diresse verso sud e raggiunse il 10 gennaio 1520 il Rio della Plata.

    Magellano aveva sperato trattarsi del passaggio verso ponente ma dovette convincersi che quella gran massa d’acqua era semplicemente un enorme fiume.

    Il 14 febbraio la squadra si spostava ancora verso sud. Ormai l’inverno antartico era alle porte: freddo, tempeste, coste inospitali e deserte, finchè il 31 marzo gettarono le ancore nella baia San Julian, 49° di latitudine sud abitata da presunti giganti.

    Pigafetta racconta che nessun uomo degli equipaggi superava in altezza i fianchi di quella gente.

    Vestivano con una tunica di pelli di lama o guanaco e calzavano grossolane ghette pelose simili a zampe, così che chiamò quella gente Patagoni, cioè piedi grandi.

    Il navigatore Portoghese fece costruire alloggi per svernarvi e stabilì relazioni con i locali.

    Tutto cambiò quando Magellano decise di catturare qualche indigeno da portare in Spagna.

    Incautamente catturò due uomini, ma quando volle farlo con due donne, alcuni suoi marinai furono uccisi con lance avvelenate.

    Il carattere riservato, la mancanza di confidenza con gli equipaggi lo aveva reso impopolare; la domenica di Pasqua invitò alla sua mensa i capitani delle altre quattro navi ma se ne presentò uno solo fresco di nomina Alvaro de Mesquita.

    Durante la notte gli ammutinati liberarono Juan de Cartagena e si impossessarono della nave Victoria. Magellano si trova ora con soli due equipaggi fedeli quelli della Victoria e della Santiago.

    La spedizione è sul punto di fallire ma Magellano invia sulla Victoria il suo fidato maestro d’armi Gonzalo de Espinosa con un messaggio da parte dell’ammiraglio, ma appena Mendoza si ribella, ridendo dell’invito di un maledetto portoghese, Espinosa lo uccide con una pugnalata.

    Come rappresaglia Magellano fece decapitare il capitano Quesada e abbandonò Juan de Cartagena sulle coste della Patagonia.

    Sedata la ribellione, inviò la Santiago alla ricerca del passaggio al Pacifico.

    Il 3 maggio raggiunse la foce di un ampio fiume, che venne chiamato Santa Cruz.

    Il comandante della nave decise di spingersi più a Sud, ma una tempesta spinse la nave contro una scogliera. Buona parte dell’equipaggio riuscì a salvarsi ma il rientro alla loro base fu lungo e penoso.

    Il primo circumnavigatore della terraIl 21 ottobre, con le quattro navi rimaste Magellano giungeva in vista del promontorio Capo delle Vergini, alle cui spalle si stendeva un immenso golfo.

    Due navi inviate in esplorazione confermarono che il golfo si prolungava verso ponente e non si trattava di un fiume perché l’acqua era sempre salata con la presenza di maree.

    Magellano entrava allora con tutte le navi nello stretto che in futuro porterà il suo nome.

    Finalmente le tre navi rimaste doppiarono Capo Deseado e quella terra, sulle cui coste la notte erano accesi grandi falò, la chiamarono Terra dei Fuochi.

    Doppiato il Capo le navi di Magellano entravano nel Grande Oceano (pacifico)  era il 27 novembre 1520.

    La traversata fu una terribile prova per gli stremati equipaggi. Viveri quasi esauriti, acqua putrida imbevibile.

    A bordo mangiavano anche i topi e il cuoio delle attrezzature, muoiono 19 marinai e 30 diventano inabili al lavoro.

    Il 5 marzo 1521, dopo oltre 3 mesi di navigazione, Magellano approdò ad un arcipelago i cui nativi depredarono le navi, isole dei Ladrones, le attuali Marianne.

    In una piccola isola dello stesso arcipelago gli spagnoli incontrarono invece indigeni molto ospitali che li rifornirono di frutta e prodotti locali.

    Andando in esplorazione il 28 marzo raggiunsero l’isola di Limasaua ed il 4 aprile la più grande isola di Cebu.

    Il suo porto era pieno di imbarcazioni e il suo Re Humabon teneva già relazioni commerciali con i mercanti arabi.

    Dopo il rituale scambio di doni il Re si dichiarò disposto a sottoscrivere un trattato con il Re di Spagna e a farsi cristiano.

    Sfortunatamente alcune tribù si ribellarono agli stranieri. Magellano fu costretto a domare la rivolta con le armi.

    Un capotribù della isola di Mactan non volendo riconoscere il potere al Re di Spagna attaccò gli spagnoli.

    Magellano convinto della superiorità degli archibugi spagnoli fece l’errore di attaccare con soli 60 uomini, centinaia di nativi.

    Colpito ad una gamba da una freccia, ordinò il ritiro alle navi ma non fece in tempo a raggiungerle perchè  fu colpito anche da una lancia e poi finito dalla moltitudine ; era il 27 aprile 1521.

    Passato il comando della squadra a Joao Serrao e Duarte Barbosa, il fedele schiavo di Magellano di nome Enrique, si accordò con il re Humabon per impossessarsi delle navi, a tale scopo organizzò una festa per gli ufficiali spagnoli che in realtà era una trappola.

    Secondo Pigafetta, che non scese a terra perché ferito, scesero a terra in ventiquattro e vennero tutti uccisi salvo l’interprete Enrique.

    Le navi si tennero a distanza dalla riva e spararono anche colpi di cannone contro il villaggio. A questo punto sulle tre navi erano rimasti 115 uomini dei 265 partiti dalla Spagna.

    Per navigare bisognava sacrificare una nave; viene bruciata la Concepcion.

    Lasciato il mare delle Filippine, così chiamate in onore dell’infante Filippo, la spedizione raggiunse le Isole delle Spezie il giorno 8 novembre.

    La spedizione si fermò alla isola di Tidore il cui sovrano accolse fraternamente gli stanchi equipaggi. Nella vicina isola di Ternate esisteva già un punto commerciale portoghese.

    Gli spagnoli offrirono prezzi più alti dei loro rivali in commercio ed in poco tempo stiparono la Trinidad e la Victoria di spezie preziose.

    Al momento di ripartire, le due navi si dovettero separare, una grossa falla si stava aprendo sulla Trinidad e occorreva tempo per la riparazione.

    La Victoria, comandata da Elcano, con a bordo Pigafetta, fece rotta per la Spagna passando per il Capo di Buona Speranza.

    La nave avvistò le coste spagnole il 4 settembre 1522 e quattro giorni più tardi entrava a Siviglia con solo 18 uomini dell’equipaggio partito tre anni prima.

    Quei 18 naviganti erano i primi uomini che avevano compiuto il giro del mondo.

    A piedi scalzi e coperti da una semplice tunica, con cero acceso andarono in processione nelle chiese di N.S.della Vittoria e N.S. di Antigua per sciogliere il voto fatto.

    Il comandante Elcano fu ricevuto dal sovrano che volle conoscere tutti i superstiti alla corte di Valladolid.

    Elcano ricevette in dono uno scudo sul quale era raffigurato un globo terrestre con la scritta: PRIMUS CIRCUMDISTI ME  fosti il primo a circondarmi.

    La spedizione pagata a caro prezzo in termini di vite umane, fu un grande successo commerciale: il suo carico di 26 tonnellate di spezie produsse un utile superiore al 100%.

    Magellano venne dimenticato e addirittura tacciato di tradimento nei confronti del suo paese il Portogallo.

    La sua figura però emerge vittoriosa nelle vicende di quei tempi avvicinandolo alla figura di Cristoforo Colombo.

    Storie di mare, di barche e di mare – ANMI Parma D.G.

     

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