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    Il Cabildo destina più di un milione di euro alla conservazione e al restauro del Parco Nazionale del Teide

    Foto Francesco Collina

    Il presidente del Cabildo, Pedro Martín, indica che “questo contratto assicura il controllo e il miglioramento dell’ecologia del Parco Nazionale per i prossimi tre anni”.

    Il Consiglio di Governo del Cabildo di Tenerife ha approvato un bilancio di 1.221.878 euro per realizzare la conservazione, il restauro e il monitoraggio ecologico dell’ecosistema del Parco Nazionale nei prossimi tre anni.

    “La ragione principale di questa commissione è quella di ottenere un effettivo recupero degli habitat naturali e delle specie che popolano il Parco Nazionale del Teide, l’area naturale protetta più importante del nostro territorio insulare”, ha dichiarato il presidente del Cabildo, Pedro Martín, che ha aggiunto “non invano nel 2007 è stato insignito del titolo di Patrimonio dell’Umanità ed è una delle aree più visitate di tutto il Paese”.

    L’Assessore alla Gestione e Sicurezza dell’Ambiente Naturale, Isabel García, ha aggiunto che “è necessario raggiungere un corretto stato di conservazione delle risorse naturali del Parco, per il quale l’obiettivo è quello di incrementare le popolazioni di specie minacciate e di analizzare e proteggere lo stato di salute degli ecosistemi naturali, valutando allo stesso tempo le misure di gestione in atto e garantendo un adeguato livello di conoscenza dello stato di conservazione”.

    L’obiettivo di questa proposta è quello di intraprendere una serie di azioni che abbiano un impatto diretto sulla gestione, sia facilitando l’attuazione di alcune misure necessarie, sia aiutando a prendere decisioni appropriate in materia di conservazione nei casi in cui è necessaria una conoscenza preliminare.

    Sono previste ventuno azioni diverse, che possono essere suddivise in tre gruppi: salvataggio genetico della flora minacciata, ripristino degli habitat naturali e monitoraggio ecologico.

    Tra questi, il controllo e il monitoraggio delle specie dichiarate in pericolo negli elenchi ufficiali delle specie minacciate, lo studio della genetica dei cedri più longevi, la raccolta di semi di specie come Helianthemum juliae, Stemmcantha cynaroe, Stemmcantha cynaroe, Stemmcantha cynaroe, Stemmcantha cynaroe e Stemmcantha cynaroe, Stemmcantha cynaroides, Bencomia exstipulata, Silene nocteolens, Laphangium teydei, Viola guaxarensis, Ephedra major e Juniperus cedrus e la produzione vivaistica di piante a partire da questi semi, oltre alla manutenzione del giardino botanico di El Portillo.

    Il progetto prevede anche il censimento di mufloni e conigli e la cattura e la marcatura di corvi.

    I corvi sono uccelli che svolgono un ruolo importante nella dispersione dei semi di cedro.


    Tuttavia, negli ultimi decenni hanno smesso di nidificare nel Parco Nazionale, nonostante visitino quest’area protetta ogni sessanta o settanta giorni durante tutto l’anno.

    L’obiettivo di questa azione è quello di localizzare i loro luoghi di origine e le loro rotte abituali nel Parco e nella sua periferia, al fine di favorirne l’insediamento all’interno dell’area protetta.

    Bina Bianchini

     

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