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    Prima casa in eredità alle Canarie

    A chi eredita la residenza abituale del defunto, la Ley del Impuesto sobre Sucesiones consente di applicare a livello statale una riduzione dell’imposta di successione del 95% con un limite di 122.606,47 euro a fronte di determinati requisiti.

    Alle Comunità Autonome è però data la facoltà di ampliare soggettivamente i beneficiari, la percentuale di riduzione o il suo limite massimo, nonché modificare i requisiti per la sua applicazione.

    Vediamo cosa accade alle Canarie.

    Cosa si intende per residenza abituale del defunto?

    Per essere considerata residenza abituale, la persona deve avervi mantenuto la residenza continuativamente per almeno 3 anni.

    Sono però ammesse alcune eccezioni laddove sia inevitabile un cambio di indirizzo: ad esempio in caso di matrimonio, separazione coniugale, trasferimento per lavoro, trasferimento per cure mediche ecc.

    Riduzione applicabile

    In queste isole alla base imponibile può essere applicata una riduzione del 99% del valore di detta abitazione, con un limite di 200.000 euro per il valore unitario dell’abitazione, che deve essere ripartito tra i contribuenti in proporzione alla loro partecipazione.


    Il calcolo del valore reale della casa

    La base imponibile dell’imposta coincide con il  valore “netto” assegnato a ciascun erede.

    Pertanto alla quota ereditata sarà necessario sottrarre gli eventuali oneri (a esempio servitù eventualmente esistenti), i debiti cumulati dal defunto ed eventuali spese che la normativa classifica come deducibili.

    Anche il mutuo si detrae?

    No.

    Di fronte alla questione se la riduzione debba essere operata sul valore totale dell’abitazione o sul suo valore una volta detratto l’importo del mutuo che aveva il defunto, il Tribunal Supremo ha stabilito con sentenza del 15 settembre 2021 che la riduzione si applica al valore dell’abitazione senza tenere in considerazione il mutuo in essere.

    Quali sono i requisiti?

    Per poter beneficiare della suddetta riduzione è necessario possedere un certo grado di parentela: sono inclusi il coniuge, gli ascendenti (genitori) o discendenti (figli), i collaterali sino al terzo grado (quali fratelli, nipoti e zii) o parenti collaterali di quarto grado di età superiore ai 65 anni, sempre che abbiano convissuto con il defunto nei due anni precedenti alla morte.

    È altresì necessario conservare l’immobile come parte del proprio patrimonio nei 5 anni successivi all’acquisizione dello stesso.

    Va precisato che l’erede non è tenuto ad utilizzare tale abitazione come propria residenza abituale, però, sì, è tenuto a mantenerne l’uso come abitazione.

    Cosa succede se si vende prima dei termini stabiliti dalla legge?

    Se il periodo di 5 anni non viene rispettato, deve essere effettuata una liquidazione d’imposta complementare, ossia si dovrà versare la quota corrispondente alla riduzione della quale si aveva inizialmente beneficiato.

    Vi sono però due eccezioni che consentono la vendita anticipata dell’immobile senza perdere i citati benefici fiscali: se si vende ad un altro erede tra coloro che hanno diritto ad applicare la riduzione o se quanto ricavato dalla vendita dell’immobile ereditato si reinveste immediatamente nell’acquisto di un altro immobile ad uso abitativo (anche in questo caso non è necessario che sia destinato a residenza abituale dell’acquirente).

    Avv. Elena Oldani

    Fonti:

    -Ley 29/1987, de 18 de diciembre, del Impuesto sobre Sucesiones y Donaciones e successive modificazioni.

    -Decreto Legislativo 1/2009, Texto refundido de las disposiciones legales vigentes dictadas por la Comunidad Autónoma de Canarias en materia de tributos cedidos e successive modificazioni.

     

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