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    Installare una telecamera sul nostro veicolo è legale?

    Sta diventando sempre più comune osservare come alcuni conducenti abbiano telecamere posizionate sul cruscotto del veicolo.

    Grazie a queste telecamere gli utenti possono registrare tutto ciò che accade intorno a loro e, in un possibile incidente, dimostrare cosa è successo.

    Nonostante questa pratica appaia perfettamente sensata è necessario chiedersi se sia anche legale.

    In Spagna per utilizzare questi dispositivi è necessario tenere in considerazione, da una parte, le norme relative alla circolazione dei veicoli a motore e, dall’altra, le norme relative alla protezione dei dati personali.

    Secondo la Dirección General de Tráfico (DGT) non c’è problema nell’avere una telecamera purché non ostacoli la visione e non venga gestita mentre si sta conducendo il veicolo.

    Possiamo quindi installare qualsiasi tipo di camera sempre che non ci dia fastidio o richieda la nostra attenzione.

    Tuttavia, secondo la Agencia Española de Protección de Datos (AEPD) la questione è molto più complessa, dovendo tenere conto dei diversi tipi di dispositivi di registrazione che possiamo trovare, nonché dell’uso, della necessità e della proporzionalità delle immagini registrate.

    Innanzitutto bisogna stabilire se la telecamera di bordo effettui una registrazione continua oppure venga attivata e disattivata puntualmente a discrezione dell’utente.


    Nel primo caso, cioè quando la telecamera registra costantemente, durante la guida del veicolo e/o quando è parcheggiato, si assimila la registrazione all’attività di videosorveglianza.

    Il responsabile della registrazione deve pertanto rispettare una serie di prescrizioni stabilite dalla Ley de Protección de Datos de Carácter Personal (LOPD) e, nello specifico, l’Instrucción 1/2006 dell’AEPD.

    Normalmente questo tipo di attività è riservato alle Forze dell’Ordine o a soggetti che dispongono di specifiche autorizzazioni come le società che si occupano di sicurezza.

    Un’eccezione è rappresentata dai veicoli adibiti al trasporto pubblico e dai concessionari di licenza per il trasporto di persone come i taxi (così recita una nota informativa del Gabinete Juridico della AEPD: [..]“la comercialización del dispositivo queda limitada a medios de transporte públicos y privados concesionarios de licencias para el transporte de personas y/o mercancías quedando excluida su instalación en otro tipo de vehículos”) per i quali sono comunque previste delle limitazioni (la nota prosegue:“ La captación de imágenes hacia el exterior queda limitada al frontal del vehículo y, hacia el interior, excluye la captación de la imagen del conductor. Adicionalmente, las grabaciones efectuadas se cancelan progresivamente pudiendo recuperarse sólo en el caso de producirse un evento” [..]).

    Fuori dai limiti soggettivi ed oggettivi tracciati dalla AEPD si tratta di un’attività illegale indipendentemente dall’uso che si fa delle immagini, quindi anche se rimangono in ambito privato.

    Nel secondo caso, cioè quando la telecamera registra puntualmente e su richiesta dell’utente, le immagini possono essere assimilate alla registrazione “domestica” dello spazio pubblico, cioè come se si volesse conservare il ricordo di un’escursione.

    Anche se in questo secondo caso la registrazione dal punto di vista tecnico può considerarsi legale, bisogna comunque tenere in considerazione la discriminante dell’uso.

    Rimane infatti illecito diffondere immagini di terzi senza il loro consenso, ad esempio caricandole su Internet o condividendole in chat di gruppo.

    Sarà invece possibile produrre le registrazioni in una controversia giudiziale sempre che, nel caso di specie, rispettino i principi di necessità e proporzionalità richiesti per l’accettazione di tali registrazioni ai fini probatori. Infatti, poiché costituisce un’ingerenza nel diritto costituzionale di terze persone alla protezione della loro immagine, la captazione di immagini di uno spazio pubblico deve essere giustificabile e non sproporzionata rispetto al fine perseguito.

    Questi due elementi potrebbero dirsi soddisfatti se, per esempio, in una determinata area il numero di incidenti, furti o atti vandalici fosse talmente elevato da considerarsi necessaria l’installazione di una telecamera a bordo del veicolo e che la stessa sia classificabile come la misura più idonea a raggiungere lo scopo rispetto ad altri mezzi a disposizione meno invasivi dei diritti dei passanti (es. testimoni, telecamere di parcheggio, telecamere su strade pubbliche, ecc.).

    Tirando le somme, si tratta di un problema complicato e non chiaramente risolto da parte della AEPD.

    Pertanto, prima di decidere di installare uno di questi dispositivi o di utilizzare le immagini dallo stesso captate è bene confrontarsi con un professionista per valutare i reali benefici nel caso concreto.

    Il rischio infatti è quello non solo di non veder punito l’autore di un atto vandalico o di una guida temeraria ai nostri danni, ma anche di essere noi quelli pesantemente multati per violazione della privacy altrui.

    Avv. Elena Oldani

    Fonti:

    -Real Decreto Legislativo 6/2015, de 30 de octubre, por el que se aprueba el texto refundido de la Ley sobre Tráfico, Circulación de Vehículos a Motor y Seguridad Vial

    -Ley Orgánica 15/1999, de 13 de diciembre, de Protección de Datos de Carácter Personal

    -Instrucción 1/2006 de la AEPD

     

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